La grande chiazza di immondizia del Pacifico, l'isola della vergogna contenente milioni di tonnellate di plastica abbandonata dall'uomo, ha ora una compagna di cui si poteva fare a meno.
Un altro vortice di rifiuti plastici è stato trovato in questo oceano, questa volta nella parte meridionale, dopo che diversi indizi ne avevano suggerito l'esistenza.
Questo secondo accumulo sembra estendersi per 2,6 milioni di km quadrati, 8 volte e mezzo le dimensioni dell'Italia. Anch'esso si è formato in un punto di confluenza delle correnti oceaniche, detto "giro".
La scoperta, nella stessa porzione di oceano, di un'isola sperduta completamente invasa dalla plastica aveva accresciuto i sospetti sulla presenza di un nuovo vortice, ma ora gli oceanografi della Algalita Marine Research Foundation sono riusciti a raggiungerlo e a prelevare campioni.
Veloce. Il patch meridionale sembra simile, in dimensioni, al patch"gemello" così come appariva nel 2007: in pratica è come se si trovasse 10 anni indietro, ma le osservazioni indicano che si sta allargando molto velocemente. Nel 2011 una spedizione nella stessa area aveva infatti trovato pochi rifiuti di plastica. I ricercatori devono ancora completare le analisi, ma intanto hanno voluto diffondere alcune osservazioni preliminari per dare idea dell'entità del problema.
Troppo diffusa. La maggior parte della plastica trovata non consiste in sacchetti o bottiglie ma in micro frammenti grandi come chicchi di riso, distribuiti anche lungo tutto l'asse verticale: più che a una distesa di spazzatura eliminabile con un sistema di reti, somiglia a una nube di smog, da prevenire all'origine.