Negli ultimi cinquant'anni le caratteristiche fisiche e le abitudini di alcune specie di uccelli europei sono cambiate: alcuni depongono le uova prima, altri dopo, alcuni sono diventati più piccoli, altri più grandi. Lo dice uno studio pubblicato su PNAS: i ricercatori hanno analizzato i dati riguardanti 60 specie ornitologiche raccolti dagli anni Sessanta del secolo scorso in Gran Bretagna e Paesi Bassi. Il riscaldamento globale sarebbe il principale responsabile di questi cambiamenti, ma non l'unico: diversi altri fattori - molti legati alla presenza umana, come la perdita dell'habitat, l'urbanizzazione e l'inquinamento - potrebbero infatti aver giocato un ruolo rilevante nella modifica di alcuni tratti fisici e comportamentali di questi animali.
Troppo caldo! Secondo la ricerca, oltre la metà dei cambiamenti rilevati sarebbero dovuti all'aumento della temperatura globale: il 32% delle specie avrebbe subìto cambiamenti fisici (in media, per ogni °C di aumento della temperatura la dimensione del corpo degli uccelli sarebbe diminuita dello 0,45%); il 31% avrebbe deposto più o meno uova; l'86% le avrebbe deposte prima del previsto (con una media di -3,2 giorni / °C). «Il beccafico (Sylvia borin) nel Regno Unito depone in media il 26% in meno di uova rispetto a cinquant'anni fa», spiega Nina McLean, coordinatrice dello studio, che sottolinea però che «solo la metà di questa riduzione può essere attribuita ai cambiamenti climatici.»
Sfasati. Anche Martijn can de Pol, uno dei ricercatori, spiega che «negli ultimi cinquant'anni il luì piccolo (Phylloscopus collybita) ha anticipato di sei giorni la deposizione delle uova a causa dei cambiamenti climatici», evidenziando tuttavia che «altri fattori ambientali hanno provocato un ulteriore anticipo di sei giorni, per cui oggi questo uccello depone le uova 12 giorni prima rispetto a mezzo secolo fa». Una variazione di questo tipo può creare uno sfasamento tra la nascita dei pulcini e la disponibilità di cibo per nutrirli, compromettendo l'equilibrio di un intero ecosistema.
Caldo, ma non solo. Non tutte le specie vengono influenzate dai cambiamenti climatici allo stesso modo: alcune, come il codirosso (Phoenicurus phoenicurus), sembrano andare controcorrente, aumentando di stazza e deponendo più uova. In generale, i risultati dello studio dimostrano che, se è vero che il riscaldamento globale è probabilmente la causa principale dei cambiamenti nelle abitudini e i tratti fisici degli uccelli europei, esistono altri fattori finora sottovalutati che potrebbero giocare un ruolo importante: si tratta ora di individuarli in modo più preciso, e capire se e come siano connessi all'innalzamento delle temperature.