Ecologia

I cambiamenti climatici minacciano le coltivazioni di pomodori da industria

Le coltivazioni di pomodori da industria, che servono a produrre ketchup e salse, sono minacciate dai cambiamenti climatici. E quelle italiane sono particolarmente a rischio.

Si chiamano pomodori da industria (in inglese processing tomatoes): sono quei frutti destinati ad arrivare sulle nostre tavole già elaborati, ad esempio sottoforma di ketchup o conserva. Uno studio pubblicato su Nature Food ha analizzato in che modo i cambiamenti climatici potrebbero influire su queste coltivazioni, e le notizie non sono buone. Entro il 2050 si prevede che la fornitura globale di pomodori da industria calerà del 6% in confronto al periodo 1990-2009, e tra le più colpite dagli effetti dei cambiamenti climatici ci sarebbero le coltivazioni italiane.

Non solo riso e grano. Molti studi hanno analizzato l'impatto del clima sulla catena alimentare, concentrandosi però su coltivazioni più diffuse, come riso o grano: è invece la prima volta che si guarda alle conseguenze dei cambiamenti climatici su una coltura specifica come quella dei pomodori da industria, e i risultati delle proiezioni non fanno ben sperare. «I pomodori da industria vengono coltivati in campi aperti, il che significa che non possiamo controllare l'ambiente in cui crescono», spiega Davide Cammarano, coordinatore dello studio.

pomodori
Esistono diverse varietà di pomodori da industria, scelte in base al prodotto finale che si vuole ottenere: per il ketchup, ad esempio, viene utilizzato un mix di varietà (principalmente H3402, H9661, H9997, Pata Roja e Tiziano), per la passata si preferisce un pomodoro molto viscoso (Falcorosso, H9553, H9661, Pata Roja, UG812J o Vespro) mentre per gli essiccati o i pelati è ottima la varietà Massaro. © Tatevosian Yana | Shutterstock

Scenari plumbei. I ricercatori hanno utilizzato cinque diversi modelli climatici per prevedere tre diversi scenari, concentrandosi sui tre principali Paesi produttori di pomodori al mondo: USA (in particolare California), Italia e Cina, che da soli producono il 65% del totale dei pomodori da industria. In tutti e tre gli scenari, il futuro di questa tipologia di pomodori non è affatto roseo: per i prossimi 30-40 anni gli esperti stimano un notevole calo del raccolto, e diversi fattori potrebbero peggiorare la situazione.

Situazione nera in Italia. A risentire dell'innalzamento delle temperature e della scarsità d'acqua saranno in particolare le coltivazioni italiane e del sud della California: «Un notevole numero di industrie che elaborano questo tipo di pomodori sorge in Italia», spiega Cammarano, che sottolinea l'importanza che gli imprenditori si preparino a un futuro in cui i pomodori locali da elaborare saranno sempre meno.

Più a nord. La situazione in Cina è leggermente diversa, poiché le coltivazioni potrebbero essere spostate nelle aree più a nord, dove il clima è più fresco: in particolare la provincia cinese di Gansu e la Mongolia potrebbero ospitare i campi di pomodori da industria del futuro anche se, avvertono gli esperti, la produzione totale sarebbe solo una minuscola frazione di quella attuale di California e Italia.

I risultati di queste proiezioni, sottolineano i ricercatori, devono servire alle industrie agricole e di produzione per prepararsi al futuro e alle conseguenze dei cambiamenti climatici: «È importante che le aziende cerchino di capire come affrontare questi cambiamenti, sviluppando strategie operative e di ricerca per il futuro», conclude Dev Niyogi, uno degli autori.

29 giugno 2022 Chiara Guzzonato
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