Ecologia

Boom del vino bio, in due anni raddoppiati consumatori in Italia

Oggi sono 10, 6 milioni

Roma, 11 apr. (AdnKronos) - Boom per la viticoltura biologica: in dieci anni, dal 2004 al 2014, si registra una crescita del +259% in Europa e +261% a livello globale. Mentre, nei nostri confini, in soli due anni c'è stato il raddoppio della quota di persone che beve vino bio. E’ quanto emerge dall’analisi Wine Monitor-Nomisma su dati Fibl, elaborata in occasione di Vinitaly 2016 e presentata alla Tavola Rotonda organizzata da FederBio 'Il mercato europeo del vino biologico, strategie per lo sviluppo e l'internazionalizzazione', tenutosi oggi durante Vinitalybio (il salone dedicato ai vini certificati biologici).

La viticoltura biologica dell’Unione Europea rappresenta l'84% della superficie bio del mondo. Nel mondo il 4,5% della superficie vitata è bio; nella Ue l’incidenza sale al 7,8%. La graduatoria per Paese rileva al primo posto il Messico (con uno share del 15,6%), seguito dall’Austria (10,7%). L’Italia è al terzo posto (con il 10,3%) precedendo Spagna (8,9%), Francia (8,7%), Germania (7,6%), Nuova Zelanda (6,7%), Bulgaria (5,8%) e Grecia (4,3%).

Per superfici vitate bio, l'Italia, con 72.361 ettari, è al secondo posto in Europa, dopo la Spagna (84.381 ettari). Considerando l’orizzonte temporale 2003-2014 il Paese iberico presenta una crescita del +413% mentre l’Italia del +128% e la Francia del +307% (terzo posto in graduatoria, con 66.211 ettari). A livello regionale, in Italia guida la Sicilia (27.105 ettari nel 2014, 38% sul totale italiano e +43% rispetto al 2011); seguono Puglia (10.269 ettari, +22%) e Toscana (9.243 ettari, +46%).

Ma la novità presentata a VinitalyBio è la mappatura delle dimensioni del mercato finale: nel 2015 le vendite di vino bio hanno raggiunto complessivamente 205 milioni di euro. Tale giro d’affari è realizzato per un terzo sul mercato interno (68 milioni di euro, considerando tutti i canali, gdo, catene specializzate in prodotti bio, enoteche, ristorazione/wine, vendita diretta…) e per la restante parte (137 milioni di euro) sui mercati internazionali (+38% rispetto all’export di vino bio realizzato nel 2014). E a crescere è anche la consumer base: negli ultimi 12 mesi il 21% della popolazione italiana over 18, ovvero 10,6 milioni di persone, ha bevuto in almeno una occasione, a casa o fuori casa, vino certificato biologico.

Percentuale in continua crescita negli ultimi anni (nel 2013 era pari al 2%, nel 2014 era pari al 12%), sintomo di un forte apprezzamento da parte del consumatore, che riconosce al vino bio naturalità (44% degli user riconosce tale fattore distintivo) ma anche qualità (17%). Per tutte queste caratteristiche distintive, il 75% dei wine user bio è disposto a spendere di più per acquistare un vino con il marchio bio.

"Il marchio biologico è indubbiamente un valore distintivo di grande successo; in soli due anni la quota di consumatori italiani che beve vino bio è raddoppiata", dichiara Silvia Zucconi, Survey Coordinator di Wine Monitor-Nomisma.

"Ma il successo non si ferma ai confini nazionali: l’export di vino bio nell’ultimo anno cresce del 38% a fronte di una crescita complessiva del vino italiano del 5%. Questo significa che la qualità dei vini biologici italiani ha un ottimo posizionamento anche all’estero, soprattutto in Germania (38% dell’export), primo mercato di destinazione per l’Italia", aggiunge.

"Oltre che nel canale specializzato il vino bio sta acquistando peso nella Gdo, che lo ha individuato come prodotto con grandi opportunità e dove la crescita in valore va dal 20 al 70% a seconda delle categorie", precisa Roberto Pinton, consigliere delegato di FederBio. "Il gradimento è giustificato dal fatto che il vino bio è di qualità superiore; i produttori devono prestare la massima attenzione alla qualità delle uve non essendoci trattamenti chimici in vigneto", spiega Pinton.

Il valore del mercato dell'export di vino bio è pari a 137 milioni di euro, con il 75% delle imprese che producono bio che portano fuori dai confini italiani. La Germania è il primo Paese di destinazione del vino bio italiano e vale il 38% delle vendite all’estero, seguita da Usa e Svizzera. La qualità organolettica, l'affidabilità dell'azienda, la tracciabilità del prodotto, la presenza di altre certificazioni bio e la provenienza italiana sono ritenute dalle nostre imprese le principali caratteristiche vincenti del vino bio italiano sui mercati esteri.

Molto positivo il 'sentiment': il 79% delle cantine biologiche italiane è convinto che l’export continuerà a crescere nei prossimi tre anni, il 21% si attende un mercato stabile, nessuno si attende una contrazione delle vendite. Le aree geografiche ritenute più promettenti sono gli Usa, l'Europa, il Giappone e il Canada. L'89% delle imprese che non esporta ritiene di non avere a disposizione gli strumenti giusti per commercializzare oltre confine: barriere doganali a parte, avvertono uno scarso coordinamento della promozione all’estero dei vini bio e la carenza di informazioni sui mercati, i principali ostacoli di sistema che le organizzazioni di settore chiedono a ministero e Regioni di affrontare.

11 aprile 2016 ADNKronos
Ora in Edicola
Scopri il mondo Focus. Ogni mese in edicola potrai scegliere la rivista che più di appassiona. Focus il magazine di divulgazione scientifica più letto in Italia, Focus Storia per conoscere la storia in modo nuovo ed avvincente e Focus Domande & Risposte per chi ama l'intrattenimento curioso e intelligente.

La Bibbia è il libro più famoso del mondo. Eppure, quanti sanno leggere fra le righe del racconto biblico? Questo numero di Focus Storia entra nelle pagine dell'Antico Testamento per comprendere dove finisce il mito e comincia la storia, anche alla luce delle ultime scoperte archeologiche. E ancora: la Crimea, terra di conquista oggi come ieri; l'antagonismo fra Coca e Pepsi negli anni della Guerra Fredda; gli artisti-scienziati che, quando non c'era la fotografia, disegnavano piante e animali per studiarli e farli conoscere.

 

ABBONATI A 29,90€

Come sta la Terra? E che cosa può fare l'uomo per salvarla da se stesso? Le risposte nel dossier di Focus dedicato a chi vuol conoscere lo stato di salute del Pianeta e puntare a un progresso sostenibile. E ancora: come si forma ogni cosa? Quasi tutti gli atomi che compongono ciò che conosciamo si sono generati in astri oggi scomparsi; a cosa servono gli scherzi? A ribadire (o ribaltare) i rapporti di potere; se non ci fosse il dolore? Mancherebbe un segnale fondamentale che ci difende e induce solidarietà.

ABBONATI A 31,90€
Follow us