Roma, 22 apr. - (AdnKronos) - Il biogas italiano, terzo al mondo per importanza dopo Germania e Cina, ha fornito nell'ultimo anno oltre 25 milioni di tonnellate di biofertilizzanti, con sensibili effetti sul miglioramento della sostanza organica del terreno e delle rotazioni colturali, riducendo l'impiego di acqua e garantendo una maggiore sicurezza delle produzioni.
Secondo una stima dello studio Althesys, che ogni anno cura il rapporto Irex sulle rinnovabili, la sola produzione di energia elettrica dal biogas contribuirà, inoltre, a tagliare 7 milioni di tonnellate di emissioni di Co2 in atmosfera ogni anno, tenendo conto del trend di crescita previsto al 2020. Gli agricoltori avranno poi risparmi complessivi di 200 milioni di euro all'anno sui costi di gestione di residui e sottoprodotti agricoli.
Nella giornata mondiale della Terra, indetta dall'Onu, il Cib, Consorzio Italiano Biogas, mette in luce il contributo del settore alla tutela del suolo agricolo. "Nutrire la terra, per nutrire il pianeta", è il messaggio lanciato dal Cib e ribadito dal suo presidente Piero Gattoni, ospite della presentazione dell'Irex annual report, a Roma all'auditorium del Gse. Al centro del dibattito "il futuro delle rinnovabili dopo gli incentivi".
"Per nutrire il pianeta - spiega Gattoni - occorre nutrire al meglio la terra. Il biogas produce non solo energia elettrica rinnovabile, ma anche un biofertilizzante in grado di rendere la terra fertile e ricca di nutrienti. La nostra sfida è sviluppare soluzioni agronomiche e tecnologiche per consentire all'agricoltura italiana di produrre di più e in modo più sostenibile".
Il biogas italiano contribuisce oggi alla produzione del 10% dell'energia elettrica rinnovabile, equivalenti a 2 miliardi di metri cubi (Nmc) di gas naturale. Negli ultimi cinque anni il settore ha mobilitato 4,5 miliardi di euro di investimenti creando 12.500 nuovi lavoratori. Si tratta del settore Fer (Fonti elettriche rinnovabili) con la più alta intensità di lavoro per incentivo. Il biogas, che si ottiene da un naturale processo di fermentazione di sottoprodotti dell'agricoltura, reflui di allevamento e colture di integrazione in assenza di ossigeno (digestione anaerobica), presenta un ampio ventaglio di applicazioni, in agronomia e nella mobilità sostenibile.
"Oggi in Italia - continua ancora Gattoni - circa 1300 agricoltori hanno realizzato un impianto. Significa per loro poter contare su un'integrazione del reddito e affrontare meglio gli effetti della crisi e dell'aumento dei costi di produzione. Con il biometano, ormai nelle fasi finali di attuazione, il settore darà presto, inoltre, un consistente contributo alla quota di biocarburanti avanzati indicataci come obiettivo al 2020 dall'Unione europea".