di Peppe Croce
Barack Obama, quando ancora lottava per essere eletto Presidente degli Stati Uniti, fece una promessa ai suoi elettori: faremo fallire le centrali a carbone. Ora scopre che è molto più difficile di quanto pensasse.
"La lobby del carbone è potentissima e si sta difendendo con unghie e denti"
Clima rovente -
tassare le emissioni di CO2
La proposta - L'idea di Obama, messa in atto da una decisione dell’Environmental Protection Agency (EPA), prevede di tassare le emissioni di CO2 delle centrali elettriche di nuova costruzione. Quelle già esistenti, quindi, verrebbero risparmiate. Ma in progetto ce ne sono già molte perché il carbone inquina molto ed emette tantissima CO2, ma costa pochissimo. Tanto che, già oggi, il 30% dell'energia elettrica consumata dagli americani viene proprio da questa fonte e molte aziende che divorano energia, come i colossi del web, costruiscono i datacenter proprio dove possono comprare l'economica elettricità che viene dal carbone.
Opposizione interna - Contro questa legge ci sono i Repubblicani, da sempre vicini al mondo dell'energia tradizionale, ma anche alcuni Democratici. Come il senatore del West Virginia Joe Manchin, che descrive la proposta di tassare la CO2 come un tremendo fardello per le famiglie e il popolo d’America. Le aziende dell'energia, nel frattempo, hanno dato mano libera agli avvocati per cercare un appiglio legale che possa bloccare l'attuazione della legge.
Cosa ne pensa l'America - Ma negli Stati Uniti l'opinione popolare conta molto e Obama lo sa. Tanto che, quando fece passare un'altra legge contro l'inquinamento da mercurio, riuscì a raccogliere 900 mila commenti quasi tutti positivi alla legge tramite una petizione online. Ora si tenta la stessa cosa con una nuova petizione, aperta dalla League of Conservation Voters, organizzazione ambientalista americana che lotta affinché l'ambiente sia inserito tra le priorità politiche del paese. (sp)