Roma, 14 ago. - (AdnKronos) - Il 50% dei punti inquinati rilevati dalla campagna di Legambiente Goletta Verde sono presso spiagge (quasi sempre libere) con un’alta affluenza di bagnanti, dove di fatto la balneazione è abituale. Dei 120 punti inquinati e fortemente inquinati secondo il giudizio di Goletta Verde, ben il 49% risulta non campionato dalle autorità competenti, cioè non sottoposto a nessun tipo di controllo sanitario.
Addirittura il 38% dei punti scovati dai tecnici di Legambiente, nel Portale delle Acque del Ministero della Salute risulterebbero balneabili, talvolta in classe eccellente. Forse perché il criterio principalmente utilizzato nel definire i punti di prelievo da parte delle autorità competenti è quello del “maggior afflusso” e quasi mai quello del “maggior rischio” (utilizzato dai tecnici di Goletta Verde) sebbene entrambi siano previsti dalla Direttiva.
Solo in 14 casi su 120, i punti campionati risultano vietati alla balneazione dalle autorità preposte. “Peccato però che nessuno lo segnali ai bagnanti – spiega Serena Carpentieri - nonostante la normativa sia rigida circa l’obbligo dell’informazione da parte delle amministrazioni comunali. Presso i punti campionati lungo tutto lo stivale, abbiamo trovato solo 21 cartelli di divieto di balneazione su un totale di 112 zone interdette o non campionate (ad esempio in prossimità di foci di fiumi e canali dove la balneazione, in assenza di controlli, andrebbe comunque sconsigliata)".
Va ancora peggio considerando la cartellonistica informativa circa la classe di qualità delle spiagge (eccellente, buona, sufficiente, scarsa), nonostante da quest’anno sia definitivamente scattato l’obbligo per i Comuni di apporre pannelli informativi, secondo uno specifico format europeo, con tutte le informazioni sulla qualità delle acque, i dati degli ultimi prelievi e le possibili criticità della spiaggia stessa. Da questo punto di vista la situazione è davvero sconcertante: "a 5 anni dall’entrata in vigore della nuova Direttiva sulla balneazione, solo nel 3% dei casi abbiamo potuto rilevare la presenza dei cartelli informativi”, aggiunge Carpentieri.
Durante questa stagione estiva, Goletta Verde ha raccolto più di 200 segnalazioni Sos e innumerevoli telefonate di bagnanti preoccupati per casi di problemi gastrointestinali e febbri alte a seguito di bagni “sospetti”.
La maggior parte delle segnalazioni sono arrivate da Calabria e Lazio ma, in generale, si registra un preoccupante disorientamento dei cittadini che non sanno a chi segnalare i problemi, a chi chiedere controlli o dove consultare i dati ufficiali sulla qualità delle acque.
Anche questo è un aspetto disatteso dalla Direttiva vigente e dal Portale delle Acque gestito dal Ministero della Salute che non è mai stato oggetto di campagne pubblicitarie né, come era previsto al suo esordio, di fare da sportello per le lecite richieste da parte dei bagnanti.