Roma, 14 mag. - (AdnKronos) - Il controllo più severo su quanto dichiarano le aziende in termini di sostenibilità spetta ai consumatori. Ne è convinta Rossella Sobrero, presidente Koinètica che da anni si occupa di comunicazione sociale, Csr (Corporate social responsability, ossia responsabilità sociale d'impresa) e sostenibilità. L'impresa, spiega all'Adnkronos, “può dichiarare di aver fatto certificare da un ente terzo il proprio bilancio di sostenibilità: in questo caso si tratta di un controllo formale per confermare la veridicità di quanto dichiarato. Ma il controllo più severo è quello fatto da alcuni stakeholder”.
Per esempio, “le associazioni dei consumatori e i singoli cittadini-consumatori, o del consumatori come si inizia a dire, che analizzano in modo critico i bilanci di sostenibilità e denunciano la mancanza di coerenza tra quanto dichiarato e il comportamento reale dell’organizzazione”. Negli ultimi anni il modo di comunicare delle aziende su queste tematiche è cambiato “anche se non è abbastanza” commenta Sobrero, secondo cui “un segnale interessante è l’inserimento di valori ambientali nella comunicazione di prodotto".
Le imprese del settore automotive sono state tra le prime a promuovere nelle loro campagne l’attenzione all’ambiente, sottolineando in modo più o meno convincente il loro impegno. A volte si tratta solo di dichiarazioni generiche inserite in spot e annunci stampa ma in alcuni casi l’impresa ha realizzato progetti di comunicazione integrata che utilizzano social media, social network ed eventi non convenzionali”. A distanza di anni, però, i bilanci di sostenibilità restano ancora "strumenti solo per gli addetti ai lavori. Un vero peccato perché, se resi fruibili anche per chi è interessato a conoscere l’impegno dell’impresa, potrebbero diventare strumenti importanti di engagement."