La mobilità sostenibile per le nostre città? È possibile. Grazie a un nuovo concetto di veicolo multifunzione realizzato dall'Università la Sapienza. E intanto Milano si attrezza con car sharing e bici condivise. E tu? Che cosa ne pensi? (Alessandro Bolla, 27 dicembre 2008)
L’auto del futuro? A basso impatto ambientale, dai consumi irrisori e soprattutto... trasformista: a seconda delle esigenze saprà vestirsi da taxi collettivo, da furgoncino dell’idraulico o da camioncino per la raccolta del pattume. Non stiamo parlando di un veicolo uscito da un cartone animato della serie “I pronipoti”, ma di un originale prototipo presentato all'ultima edizione del Motorshow di Bologna.
LA CARROZZERIA NON FA L'AUTO Si chiama HOST (Human Oriented Sustainable Transport) ed è il risultato di uno studio finanziato con 3 milioni di euro dall’Unione Europea, al quale hanno collaborato l’Università la Sapienza di Roma e alcune aziende del settore automobilistico. Host altro non è che un automezzo ibrido elettrico-benzina dotato di un telaio al quale possono essere applicate, con pochi colpi di chiave inglese, diversi tipi di carrozzerie, a seconda dell’esigenza. Ecco quindi che lo strano mezzo può essere utilizzato di giorno come taxi collettivo o per la consegna della posta, e di notte per la raccolta dell’immondizia. Host è davvero rivoluzionario: 4 ruote sterzanti di 360 gradi consentono manovre in spazi ridottissimi e parcheggi impossibili, mentre i 4 motori elettrici, applicati uno per ruota e ricaricati da un piccolo motore termico, permettono percorrenze lunghissime con consumi contenuti. Ma il vero punto di forza di Host è la possibilità di farlo lavorare praticamente 24 ore su 24, evitando tutti i costi legati alla necessità di avere più veicoli con diverse funzioni.
MENO AUTO PER TUTTI In attesa del debutto di questo "car sharing estremo", alcune grandi città, come Milano, investono cifre consistenti per promuovere una più tradizionale condivisione dei mezzi di trasporto: ATM, l’azienda milanese del trasporto pubblico, ha infatti lanciato qualche mese fa Guidami, un servizio di car sharing che consente a milanesi e non di affittare l’auto per periodi di tempo più o meno lunghi (anche solo poche ore) senza dover sostenere tutti i costi legati all’acquisto di una vettura. Nella metropoli lombarda da pochi giorni è attivo anche Bike me, un sistema di affitto e condivisione di biciclette che dovrebbe aiutare anche i meneghini più pigri a lasciare a casa l’auto a favore di più ecologiche pedalate. E tu? Rinunceresti alla tua auto personale per una in condivisione? Partecipa al nostro sondaggio.