Kiribati è un arcipelago di isole meravigliose, un vero e proprio paradiso terrestre dove la natura è intatta e lussureggiante. Ma l’innalzamento del livello dell’oceano Pacifico la sta facendo sprofondare. E gli abitanti scappano verso le isole Fiji.
“Oltre 100mila persone rischiano un esodo forzato”
Paradiso perduto -Se il vostro sogno è quello di mollare tutto e trasferirvi in un’isoletta sperduta nell’oceano a godervi la pace e la natura, forse dovreste ripensarci perché il riscaldamento globale - con il conseguente innalzamento del livello delle acque - sta mettendo a repentaglio l’esistenza stessa di molte isole da sogno. Come quelle che compongono l’arcipelago di Kiribati, nel Pacifico. Trentadue atolli e un isolotto sui quali vivono circa centomila persone immerse in una natura rigogliosa e monumentale. Centomila persone che presto potrebbero essere costrette a fare le valigie.
Esodo di massa -Il presidente del piccolo stato dell’Oceania, Anote Tong, preso atto che il mare sta divorando il suo paese, ha iniziato a pensare a una via di fuga. Nel vero senso della parola: prendere gli abitanti e spostarli da un’altra parte. Per la precisione a Vanua, la più grande delle vicine isole Fiji, che ha attualmente circa duemila ettari di terreno disabitati. Tong ne sta discutendo con il governo militare delle Fiji, per organizzare un esodo controllato e scaglionato nel tempo: portare 100mila nuovi abitanti tutti insieme a Vanua sarebbe un disastro.
Problema comune - Non è solo Kiribati a soffrire per l’innalzamento degli oceani a causa del riscaldamento globale. Moltissimi stati costieri sono a rischio, anche i più impensabili. Secondo il Wwf, per esempio, se non si prendono provvedimenti urgenti per limitare lo scioglimento dei ghiacci artici già tra cinquant’anni New York potrebbe diventare come Venezia. E Venezia potrebbe sparire del tutto. (sp)
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