Il 18% delle specie di uccelli in Europa, 67 specie su 451, pari a quasi 1 su 5, è minacciato dall'estinzione. Le specie nella situazione peggiore appartenenti alla categoria più elevata “Critically endangered” (in pericolo critico di estinzione) sono risultate 10, tra cui berta balearica, chiurlottello (che ormai potrebbe essere considerato estinto considerato che l’ultima segnalazione è del 1999), pavoncella gregaria e zigolo dal collare.
Altre 29 specie hanno abbandonato la “zona di sicurezza” e sono entrate nella lista delle minacciate, tra cui beccaccia di mare, gazza marina, pernice bianca nordica, gabbiano tridattilo e moriglione. Ma non mancano le buone notizie: 20 specie hanno migliorato il proprio stato di conservazione, tra cui le “italiane” moretta tabaccata, occhione, nibbio bruno e grillaio.
Dopo 3 anni di lavoro, un consorzio guidato da BirdLife International (Lipu in Italia) e finanziato dalla Commissione europea ha pubblicato oggi la nuova "Lista rossa" europea degli uccelli, la prima finora realizzata e che si va ad affiancare a quella mondiale. La nuova lista segue la metodologia dell’Iucn (International union conservation nature), che è largamente riconosciuta come la più autorevole e oggettiva per valutare il rischio di estinzione delle specie.
La lista rossa targata Ue parla di un 18% di specie, su 451 analizzate, minacciate di estinzione. Ossia 82 specie, delle quali 11 sono valutate “Minacciate in modo critico”, 16 “Minacciate” e 55 “Vulnerabili”. Il 13% delle 533 specie analizzate a livello più ampio europeo sono state considerate minacciate, per un totale di 67 specie, 10 delle quali sono state considerate “Minacciate in modo critico” (il livello più elevato).
Alcune di queste specie sono piuttosto popolari come ad esempio pavoncella gregaria (Vanellus gregarius), zigolo dal collare (Emberiza aureola), chiurlottello (Numenius tenuirostris) e berta balearica (Puffinus mauretanicus).
Lo studio ha evidenziato che 18 specie risultano “Minacciate” e 39 “Vulnerabili”. Tra i trend negativi evidenziati, si nota come 29 specie, rispetto al 2004, sono ora considerate “minacciate” o “Quasi Minacciate” in Europa.
In questo elenco sono state inserite tortora selvatica, beccaccia di mare, pulcinella di mare, gazza marina, pispola, pernice bianca nordica, gabbiano tridattilo e moriglione. Altre specie che erano state classificate a rischio una decade fa non hanno ancora migliorato il loro status: come l’avvoltoio capovaccaio e altre specie quali il pagliarolo, la pavoncella, l’aquila anatraia maggiore e la gallina prataiola.
Venti le specie che hanno migliorato il loro status, e che erano state precedentemente considerate minacciate a livello regionale e che sono ora classificate a “Minor preoccupazione” in Europa (sebbene alcune siano ancora globalmente minacciate).
Tra queste vi sono alcune specie carismatiche, come il pellicano riccio, la moretta tabaccata, l’occhione, il nibbio bruno, il grillaio, la poiana codabianca, la sterna zampenere, la strolaga mezzana e l’otarda.
Altre 25 specie sono ancora minacciate in Europa, ma ora hanno un più basso rischio di estinzione rispetto ad una decade fa, e il loro di livello di minaccia è decisamente diminuito.
Per esempio, il petrello di Madera e il ciuffolotto delle Azzorre, entrambe precedentemente considerate nella categoria in pericolo critico, sono ora classificate come Minacciate. Statistiche "preoccupanti", secondo sottolinea Karmenu Vella, Commissario europeo per l’Ambiente, gli affari marittimi e la pesca, ma che sottolineano anche «il valore di azioni bene indirizzate alla protezione della biodiversità». Successi da replicare e «input preziosi per l’attuale fase di "fitness check": l’Europa deve avere una legislazione sulla natura adatta agli obiettivi che ci si propone».
«La nuova Lista rossa europea sarà uno strumento importante per decidere le politiche di conservazione in Europa – dichiara Marco Gustin, responsabile Specie e Ricerca Lipu-BirdLife Italia – Noi auspichiamo che le problematiche relative alla biodiversità in Europa vengano messe al centro degli obiettivi della società umana. Siamo certi che le attuali direttive Habitat e Uccelli siano un ottimo strumento per raggiungere tali obiettivi».