Al nostro Paese la maggior parte dei tristi record delle alluvioni. Lo dice l'Unione Europea. Ma ci sono anche progetti per migliorare le previsioni del tempo
Il cartello vendesi su una casa investita dall'acqua a Campo di Novate Mezzola in val Chiavenna quest'estate. Foto: © R. Carena. |
L'Italia ha il record per il maggior numero di vittime (38 per cento), seguita dalla Spagna (20 per cento) e Francia (17 per cento). Le perdite economiche maggiori sono state subite ancora dall'Italia e dalla Germania (11 milioni di euro) seguite da Spagna e Regno Unito (circa 6 milioni). Le ricerche non si sono addentrate sulle cause delle alluvioni, ma gli studi hanno individuato il cambiamento globale e la fragilità del territorio come cause principali delle alluvioni.
Prevenire è meglio che curare. I progetti che cercano di prevenire e monitorare i rischi di alluvione sono almeno 4: il primo, chiamato Sphere (che significa Dati sistematici e storici di antiche alluvioni per la stima del rischio di alluvioni) fornisce informazioni per tutte le alluvioni che sono avvenute almeno da 10.000 anni fa. L'integrazione della gestione nei bacini idrici è compito del progetto Eurotas, mentre le previsioni meteorologiche basate sui satelliti artificiali sono compito di Eurainsat. Un progetto italiano, chiamato Music, cerca di migliorare l'affidabilità delle previsioni del tempo integrando i dati satellitari con i modelli al computer e l'addestramento degli utenti.
(Notizia aggiornata al 16 ottobre 2003)