Ecologia

Gli allevamenti bio inquinano meno di quelli intensivi?

Nella maggior parte dei casi gli allevamenti bio inquinano tanto quanto quelli convenzionali, a volte anche di più. C'è un modo per salvare l'ambiente?

Il consumo di carne, oltre ad essere per molti moralmente discutibile, è responsabile del 12% delle emissioni di gas serra globali. Per questo da tempo si cercano soluzioni alternative all'allevamento di animali da macello: da quelle più innovative, come la sostituzione di carne animale con carne prodotta artificialmente, a quelle più "tradizionali" degli allevamenti non intensivi, impropriamente detti biologici, dove viene rispettato il ritmo fisiologico di crescita degli animali, che vengono nutriti con mangimi non trattati. Uno studio pubblicato su Nature Communications indaga l'impatto della produzione di carne sul clima, evidenziando che gli allevamenti non intensivi inquinano tanto quanto gli allevamenti tradizionali.

Il prezzo del benessere. I motivi di questo sostanziale pareggio sono indirettamente legati all'aumento del benessere degli animali: le riduzioni nelle emissioni degli allevamenti bio, ottenute grazie al non utilizzo dei fertilizzanti nella produzione dei mangimi, vengono infatti compensate dall'aumento del rilascio di metano dovuto alla crescita più lenta degli animali e alla necessità di allevarne di più per ottenere lo stesso quantitativo di carne (poiché gli animali nutriti in questo modo producono meno carne).

Solo un modo. Secondo i ricercatori l'unica soluzione per porre un freno alle emissioni dovute alla produzione di carne è di aggiungere il costo ambientale al prezzo della carne. Per esempio, una tassa sulla carne, calcolano gli esperti, farebbe aumentare il prezzo del manzo allevato tradizionalmente del 40%; la carne bovina bio costerebbe invece al consumatore il 25% in più, ma solo perché il suo prezzo è già adesso più alto. Anche i prezzi di derivati come latte e formaggio aumenterebbero. In questo modo, forse, toccando tasti economici anziché morali, il consumo di carne diminuirebbe, e animali e ambiente tirerebbero un sospiro di sollievo.

10 gennaio 2021 Chiara Guzzonato
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