Roma, 21 set. (AdnKronos) - Al via la prima certificazione integrata per impianti a biogas in agricoltura. L'obiettivo del nuovo disciplinare sostenuto da Cib ed Enama, a cui è connesso il marchio biogasfattobene, è promuovere la cultura della qualità, dell'ambiente e della sicurezza nelle aziende. Il primo impianto biogas certificato è quello della cooperativa agricola Cat di Correggio (Reggio Emilia), azienda socia del Cib.
"L’importanza di certificare la produzione e l’utilizzo del biogas ha radici profonde", dichiara Christian Curlisi, direttore del Consorzio Italiano Biogas. "Il disciplinare e il biogasfattobene costituiscono il manifesto identitario tecnico del Cib, la testimonianza, nei confronti di tutte le parti interessate, di come il Consorzio intende il proprio ruolo e quello dei propri soci - spiega Curlisi - La certificazione rappresenta inoltre uno strumento di trasparenza e di dialogo rivolto ai soggetti che rappresentano interessi collettivi, come il legislatore, i media, le comunità locali, gli organismi pubblici di controllo".
Con questo passo, il Cib si propone di portare un contributo al consenso verso le energie alternative, con particolare riguardo al biogas, grazie a regole e criteri procedurali espressamente definiti e trasparenti, rivolti a qualità, ambiente e sicurezza. Le imprese che vorranno sottoporsi alla valutazione dell’ente certificatore e ottenere l’utilizzo del marchio biogasfattobene dovranno dotarsi di un sistema di gestione aziendale, basato su regole che impongono la trascrizione dei principali processi e la registrazione dei risultati ai fini della trasparenza: dalla fase di acquisizione e utilizzo delle biomasse fino all’utilizzo agronomico del digestato.
Al disciplinare possono aderire volontariamente le aziende produttrici di biogas che, consapevoli della complessità di gestione di un impianto, intendono impegnarsi nel valutare le ricadute della loro attività e sentono la necessità di aderire a un sistema che aumenta la consapevolezza della gestione dell’impianto e ne migliora l’efficienza.
Il testo del disciplinare è stato elaborato dal Cib, supportato dall’attività tecnica di Cib Service, mentre la conformità al disciplinare verrà verificata di volta in volta da un organismo terzo qualificato, Enama, Ente nazionale per la meccanizzazione agricola.
"La presenza di una certificazione di qualità del processo produttivo non può che essere un vantaggio per consentire, nel tempo, un processo di semplificazione, di riduzione di tempi e costi delle procedure di controllo, per una filiera innovativa e competitiva", sottolinea Giuseppe Castiglione, sottosegretario Mipaaf con delega alle bioenergie.
Per Sandro Liberatori, direttore di Enama, "sicurezza dell'uomo, dell'ambiente e delle produzioni alimentari sono i tre pilastri su cui devono basarsi le politiche agricole.
La certificazione si basa su un disciplinare fatto di regole e processi certi per consentire di produrre biogas in modo sicuro, sostenibile e ben accetto per tutti i portatori di interesse".