Roma, 13 gen. - (AdnKronos) - Una mappatura completa e una verifica capillare degli scarichi fognari non a norma sul territorio milanese e l’ammodernamento tecnologico dei depuratori in difesa dell’ambiente. Sono questi gli obiettivi del Gruppo Cap, l’azienda pubblica che gestisce il servizio idrico in tutta l’area della Città Metropolitana. "Si tratta di uno sforzo enorme a cui l’area tecnica di Gruppo Cap sta lavorando da mesi" spiega Alessandro Russo, presidente di Gruppo Cap.
L'obiettivo, spiega Russo, è "un controllo stringente e un monitoraggio capillare del territorio alla caccia di scarichi non autorizzati che spesso versano liquami nelle rogge e nei canali. Per questo chiediamo l’aiuto e la collaborazione di tutti i cittadini, dei comitati, delle associazioni ambientaliste e delle amministrazioni comunali perché siano, insieme a noi, le sentinelle del territorio in cui viviamo e che ci sta a cuore”.
Un lavoro di intelligence e di controlli che coinvolge a 360° tutta l’area della città metropolitana; un primo focus è partito nel sud Milano, in particolare nell’area di Assago. E’ su questa zona, infatti, che insiste uno dei depuratori più importanti che sta subendo quello che in linguaggio tecnico si chiama ‘revamping’.
Un profondo rinnovamento tecnologico che prevede un investimento di 21 milioni di euro per potenziare il depuratore che oggi è diventato sottodimensionato rispetto all’evoluzione dell’agglomerato urbano, e che a fine lavori potrà servire 160mila abitanti equivalenti. Lavori iniziati nel luglio 2014 e che si concluderanno all’inizio del 2017.
Allo stesso tempo è partito il rilievo della rete fognaria per individuare, mappare, e soprattutto sanare, gli scarichi nelle rogge Corio e Pobbiera, all’origine degli sversamenti segnalati dai cittadini. Il primo passo è l’ispezione capillare di 4 km di roggia per arrivare a individuare tutti gli scarichi fognari non a norma e programmare gli interventi necessari per evitare gli sversamenti nei corsi d’acqua e garantire un ambiente migliore.
Già le prime ricognizioni hanno permesso di escludere che i fenomeni di inquinamento della roggia Corio siano attribuibili a un malfunzionamento della rete fognaria di Assago o al depuratore. È invece probabile che siano causati da scarichi fognari diretti nella roggia Pobbiera, che a sua volta confluisce nella roggia Corio. Scarichi che ora saranno censiti da Cap, in modo che si possano avvisare le autorità competenti e poi pianificare gli interventi di risoluzione del problema.