La città di Aarhus, in Danimarca, ha di recente conquistato un singolare primato: è la prima a gestire gran parte della distribuzione di acqua potabile nelle case con l'energia del biogas ricavato dalle acque di scarico domestiche.
Surplus energetico. Alcune migliorie apportate al Marselisborg Wastewater Treatment Plant, l'impianto di trattamento delle acque reflue che serve la città, hanno portato la struttura a generare il 150% dell'energia necessaria a far funzionare lo stabilimento: l'elettricità in eccesso può così essere utilizzata per la rete di distribuzione che collega circa 200 mila famiglie nel centro della città.
Scarti utili. L'impianto fa convogliare le acque degli scarichi domestici in grandi digestori a temperatura costante (38 °C), pieni di batteri. L'attività dei microbi sui residui organici genera biogas (soprattutto metano), da cui si ottiene calore ed elettricità.
Modello virtuoso. L'investimento per i lavori di riqualificazione della struttura è stato di 3 milioni di euro, che si dovrebbero recuperare in 5 anni, vendendo l'energia in eccesso alla rete cittadina. Altre città come Copenhagen, Chicago e San Francisco stanno studiando questo modello.