Periodicamente dobbiamo dare conto delle condizioni drammatiche in cui versano le barriere coralline: dopo la Grande Barriera Corallina australiana e quelle delle Hawaii, è ora la volta di aggiornare il bollettino di guerra del più importante reef giapponese.
Quasi del tutto compromessa. Secondo un nuovo studio del Ministero dell'Ambiente nipponico riportato dal Japan Times, soltanto l'1,4% della barriera corallina della Laguna di Sekisei, nel sudovest del Paese, non distante dall'isola di Okinawa, è ancora in salute. Il resto del reef, che si estende per 67,89 km quadrati, non si è ripreso dallo sbiancamento o bleaching - la minaccia principale alla sopravvivenza dei coralli - né dai danni arrecati da una stella marina velenosa.
I risultati confermano quelli, già deprimenti, annunciati dallo stesso Ministero lo scorso anno, quando il 70% dell'ecosistema era stato dichiarato morto, e il 90% compromesso dal bleaching - il fenomeno di espulsione dell'alga simbionte del corallo dovuto all'innalzamento di temperatura e all'acidificazione delle acque. Se anche ci fossero le condizioni per la ripresa, ci vorrebbero decine di anni per riavere un reef sano.
La conta dei superstiti. L'entità del danno è stata appurata confrontando un migliaio di immagini satellitari della Laguna di Sekisei e delle barriere coralline attorno ad altre due isole della Prefettura di Okinawa (Ishigaki e Iriomote). La proporzione di coralli sani appariva già da qualche tempo molto ridotta: nel 1991 era il 14,6% del totale, e nel 2008 era scesa ad appena lo 0,8%, a causa delle condizioni di stress ambientale imposte da El Niño, il fenomeno climatico quell'anno particolarmente intenso.
Da allora, la barriera corallina non si è particolarmente ripresa - o lo ha fatto in misura assai ridotta - complice un'altra ondata di bleaching nel 2016. Anche nelle due vicine lagune, i coralli sani sono appena l'1% del totale. Se questo disastroso declino non si inverte, assisteremo alla perdita della fauna che da questa barriera dipende: il reef giapponese era già di suo particolarmente ricco di biodiversità, e comprendeva almeno 350 specie di coralli.