Il 2015 è destinato a conquistare il triste record di anno più caldo di sempre, ma il 2016 potrebbe risultare ancora più torrido. Agli effetti del riscaldamento globale potrebbero infatti sommarsi quelli di El Niño, il fenomeno meteorologico che periodicamente scalda le acque del Pacifico e che quest'anno, secondo i meteorologi, si sta manifestando con un'intensità senza precedenti.
Mix micidiale. Secondo la World Meteorological Organization (WMO), l'organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite, le temperature superficiali medie terrestri hanno raggiunto, nel 2015, la soglia "simbolica" e preoccupante di +1 °C rispetto all'era pre-industriale (1880-1899) e di 0.73 °C rispetto al periodo compreso tra il 1961 e il 1990. Il valore medio registrato è stato di 14 °C, il più alto di sempre grazie - si fa per dire - a una combinazione tra global warming e El Niño.
Il peggio deve ancora venire. «I dieci anni più caldi per il pianeta si sono verificati tutti dopo 1998, e otto di questi sono avvenuti dopo il 2005» denunciano dall'organizzazione. In particolare, tra il 2011 e il 2015 si sono registrate temperature più alte di 0,57 °C rispetto al 1961-1990. Durante questo periodo, le temperature oceaniche globali hanno raggiunto picchi mai toccati finora, e l'anno che verrà è destinato ad essere anche peggio: per la WMO, l'anno in cui il termometro globale sarà maggiormente influenzato da El Niño sarà il 2016, e non il 2015.
Uno spiacevole strascico. Il fenomeno infatti dovrebbe raggiungere la massima intensità a gennaio, per poi scemare in primavera. Ma poiché il picco delle temperature si registra, solitamente, a tre mesi dalla fine del Niño - per il calore immagazzinato dagli oceani - è lecito aspettarsi un record al rialzo anche per l'anno alle porte.