Nel nord-est del Pacifico i cavalloni si innalzano di un centimetro e mezzo all'anno, per la gioia dei surfisti.
Ma c'è poco da stare allegri: dietro ai flutti da record potrebbe nascondersi l'ombra del riscaldamento globale. Con il suo disastroso potenziale...
Elisabetta Intini, 19 febbraio 2009
Buone notizie per gli amanti del surf: non ci sono più le onde di una volta. I cavalloni del Pacifico - specialmente quelli che si infrangono sulla costa dell'Oregon, Stati Uniti - stanno infatti crescendo a vista d'occhio, con una media di 1,5 centimetri all'anno.
Secondo uno studio della Oregon State University, attualmente si registrano onde alte fino a 14 metri. Il 40% in più rispetto ai 10 metri scarsi previsti per quest'epoca in un'analoga ricerca del 1996.
Boe intelligenti. La notizia arriva direttamente dal bel mezzo dell'oceano: un sofisticato sistema di boe installato negli anni '70 al largo della costa nord-est del Pacifico registra infatti posizione e dimensione dei flutti più alti. Incrociando questi dati con le rilevazioni dei più significativi fenomeni meteorologici, gli scienziati stanno cercando di capire se vi sia una qualche relazione tra l'altezza delle onde e i mutamenti climatici.
Tutta colpa del clima? «Responsabile del fenomeno» sostiene Peter Ruggiero, a capo dello studio «potrebbe essere il riscaldamento globale con tutte le sue conseguenze, cambiamenti nelle direzioni dei temporali, venti più alti, tempeste invernali più violente. Ma è ancora presto per affermarlo con sicurezza».
Un mare di guai. Insomma surf a parte, c'è poco da stare allegri. Cavalloni così imponenti potrebbero avere un impatto devastante in termini di inondazioni, erosioni costiere e altri danni strutturali. «La frequenza delle alluvioni costiere» continua Ruggiero «è salita negli ultimi 20 anni e continuerà quasi certamente a salire anche in futuro». Una simile crescita inoltre, si sta verificando anche nel nord dell'Oceano Atlantico.
Una ogni cent'anni. In particolare lo "spettro" degli scienziati si chiama 100-years wave ("l'onda del secolo"). Si definiscono così quei cavalloni di dimensioni talmente impressionanti che vengono eguagliati o superati in altezza al massimo una volta nell'arco di 100 anni. Ebbene secondo gli esperti, questi "mostri" marini potrebbero attualmente superare i 16 metri, l'altezza di una palazzina di 5 piani. Con prevedibili conseguenze su coste e imbarcazioni.
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