Cosa succederebbe se quattro musicisti tentassero di riassumere gli ultimi 133 anni del pianeta trasformando le temperature in note? È questo il progetto dello studente Daniel Crawford e del professore di geografia Scott St. George dell'University of Minnesota che ha coinvolto quattro alunni della scuola di musica dell'ateneo.
Un esperimento musicale di questo tipo era già stato effettuato sempre presso l'università nel 2013, ma questa volta gli ideatori del progetto hanno pensato di svilupparlo in modo diverso con una nuova composizione, "Planetary Bands, Warming World", che potete ascoltare nel video in apertura.
Note e temperature. «Ogni strumento rappresenta una parte specifica dell'emisfero boreale. Il violoncello interpreta le temperature della zona equatoriale, la viola quelle delle medie latitudini e i due violini seguono rispettivamente quelle delle alte latitudini e dell'Artico», spiega Daniel Crawford all'inizio del filmato. Lo studente riferisce di aver accordato il tono di ogni nota alla temperatura media annuale di ogni regione (i dati sono stati forniti dalla Nasa): le note più basse rappresentano gli anni più freddi, quelle alte gli anni più caldi.
Toni striduli all'artico. Se il brano inizia con melodie piuttosto basse (anno 1880), con il passare del tempo quello che si ascolta è un aumento delle tonalità alte: nel 2014, il suono del violino "artico" diventa sempre più stridulo, a significare un preoccupante aumento delle temperature al Polo Nord dovuto al riscaldamento globale.