I piccoli roditori parenti prossimi dei criceti riescono a distinguere alcuni suoni basilari della lingua inglese. In particolare quelli contenuti nelle parole "you" (tu) e "me" (io). Abilità linguistiche? No, assicurano gli scienziati: lo studio sarà utile a comprendere come impariamo a parlare e a capire gli altri.
Andrea Porta, 4 gennaio 2008
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Questi piccoli animali simili a criceti capiscono il significato di alcune parole. |
Il gerbillo, un roditore simile al criceto, è in grado di distinguere le parole "tu" e "io". In pratica ha una capacità di riconoscimento dei suoni paragonabile a quella di un neonato che sta imparando a distinguere i primi suoni che sente pronunciare. Ad affermarlo sono i ricercatori della University of South Alabama (Usa), che hanno impiegato i piccoli animali in uno studio finalizzato a indagare i livelli più basilari delle abilità di comprensione del linguaggio.
Roditori come neonati
Nel corso di un esperimento, ai roditori erano presentate due mangiatoie. Quando il cibo era contenuto nella prima, veniva riprodotta la registrazione di una voce umana che emetteva la vocale presente nella parola inglese "me", simile alla "i" italiana ma più lunga. Quando invece il cibo era nella seconda mangiatoia, il suono emesso era quello di "you" (una "u" lunga). Risultato: ai gerbilli non è servito molto tempo per capire il "trucco" e agire di conseguenza. «Non cercheremo certo di insegnare ai gerbilli a parlare», sottolineano Joan Sinnott e Kelly Mosteller, i ricercatori che hanno firmato lo studio. «Piuttosto, la ricerca servirà a capire come avviene l'apprendimento del linguaggio al livello più elementare, quello dei neonati che imparano attraverso l'imitazione dei suoni che li circondano.»
Gerbilli che invecchiano bene
Negli studi sul linguaggio che fanno uso di modelli animali il gerbillo potrebbe essere decisamente utile: piccolo e dalle capacità cerebrali limitate, può simulare il comportamento di un bambino di pochi mesi. I ricercatori infatti avevano iniziato il loro studio con test sulle scimmie, ma avevano dovuto cambiare animale: troppo intelligenti! Meglio quindi il gerbillo, che inoltre ha una vita breve (in questo modo gli scienziati ne osservano anche i mutamenti "nel corso degli anni"). E già una piccola scoperta è stata fatta: a differenza di quanto avviene nell'uomo, le abilità linguistiche dei piccoli roditori non sembrano essere influenzate negativamente dall'invecchiamento.