Una volpe artica (Vulpes lagopus) ha compiuto il più rapido nonché uno dei più lunghi viaggi mai osservati per un esemplare di questa specie, percorrendo più di 3.500 km in 76 giorni. Gli scienziati del Norvegian Polar Institute, che hanno seguito la sua migrazione grazie a un collare GPS, non riuscivano a credere al tracciato: la volpe ha lasciato Spitsbergen, sulle isole Svalbard (Norvegia) il 26 marzo 2018, e dopo 21 giorni e 1.512 km sul ghiaccio marino, è approdata in Groenlandia il 16 aprile. Da qui ha fatto rotta per l'isola di Ellesmere, in Canada, che ha raggiunto il 10 giugno.
E questa è la distanza coperta soltanto nel passaggio da un "continente" all'altro dell'alto Artico. Se si considera l'intero periodo di osservazione, iniziato il 1 marzo 2018 quando la volpe si trovava ancora nella sua terra natale, e terminato il 1 luglio quando l'animale si è stabilito a Ellesmere Island, i km complessivi sono 4.415.
una maratona al giorno. Il collare ha trasmesso dati ogni giorno per tre ore. Muovendosi sul ghiaccio marino trasportato dalle correnti, a una velocità 1,4 volte superiore a quella mai documentata prima per un esemplare di quella specie, la volpe ha percorso in media 46,3 km al giorno, con uno sprint di 155 km in un solo giorno, mentre si trovava sulla piattaforma di ghiaccio della Groenlandia settentrionale. La velocità degli spostamenti farebbe pensare che il ghiaccio marino sia stato usato proprio come "mezzo di trasporto", e non solo come supporto.
Di bocca buona. Durante questa migrazione, come ogni buona viaggiatrice che si rispetti, la volpe ha dimostrato di sapersi adattare ad ecosistemi e alimentazione diversi, spostandosi da un'area ricca di uccelli marini all'isola di Ellesmere, dove si presume si sia nutrita di lemming (piccoli roditori artici). Le volpi artiche sono animali estremamente resistenti, che possono sopportare temperature anche di -50 °C e che sfruttano il ghiaccio marino per incontrare altri esemplari e andare a caccia.
Arrivederci. La vicenda di questa femmina, descritta sulla rivista scientifica Polar research, fa capire quanto la presenza del ghiaccio marino sia vitale per la sopravvivenza della fauna artica. Senza di esso, l'arcipelago delle Svalbard sarebbe completamente isolato. Per quanto ne sappiamo, la volpe potrebbe aver continuato il suo lungo viaggio, o persino essere tornata a casa: il collare ha smesso di funzionare il 6 febbraio di quest'anno, e dell'animale si sono perse le tracce.