Animali

Perché non bisogna raccogliere i palchi dei cervi

In questo periodo dell'anno cervi, caprioli e daini perdono i loro palchi (a volte chiamati impropriamente "corna"): ecco perché non andrebbero raccolti.

I primi quattro mesi dell'anno sono sempre particolarmente attivi per i cervi e i cervidi in generale (caprioli, daini…): dopo il cosiddetto "periodo degli amori", che va dalla tarda estate alla fine dell'autunno a seconda della specie, e dopo le fatiche dell'inverno, questi animali perdono i loro palchi - le appendici ramificate che crescono sulla loro testa - e cominciano il faticoso processo di ricostruzione in vista della bella stagione. Al contrario, è un periodo particolarmente florido per i "cacciatori di palchi", perché queste appendici, usate come decorazioni, sono molto ricercate e possono anche fruttare una discreta somma di denaro a chi le raccoglie e decide di rivenderle.

E quindi, come ogni anno, si alza da più parti (istituzioni, esperti, associazioni che si occupano di conservazione della fauna) un coro di voci: "lasciate stare i palchi!". Perché è sconsigliato raccoglierli, e che cosa dice la legge a proposito?

Lo spunto per questo approfondimento viene dal Colorado Parks & Wildlife, l'ente americano che si occupa di parchi e fauna selvatica in Colorado, che nel 2018 ha introdotto una legge che vieta la raccolta di palchi di cervidi dal 1 gennaio al 30 aprile di ogni anno, e che anche quest'anno sta facendo comunicazione intensiva sull'argomento. Il Colorado non è l'unico Stato americano con una legge simile, che si trova anche per esempio in Wyoming (dove è stata introdotta nel 2020), mentre altri, per esempio l'Arizona, permettono la collezione solo a chi si dota preventivamente di un permesso speciale.

Ecco perché. Qual è il motivo dietro questi divieti? In fondo, si potrebbe pensare, se i palchi sono caduti non servono più all'animale, quindi che cosa c'è di male a raccoglierli? La risposta sta nello stress degli animali.

Il periodo di caduta dei palchi, infatti, è particolarmente delicato per i cervidi, indeboliti dall'inverno e costretti dunque a dosare le loro energie fino a che non hanno ricostituito le riserve. Entrare nel loro territorio in cerca di palchi significa esporli a un forte stress e, visto che sono costretti a evitare gli umani, a uno spreco di preziose energie che potrebbero essere investite in attività più utili (per esempio nutrirsi). Troppo movimento nel territorio di un cervide che ha appena perso i palchi potrebbe spingerlo al digiuno forzato, e persino alla morte per fame.

E in Italia? La situazione nel nostro Paese non è rosea: solo il Piemonte ha, nel 1996, introdotto una legge regionale che vieta la raccolta non autorizzata tra il 1 gennaio e il 31 marzo.

Nel resto del Paese la ricerca e raccolta di palchi è un'attività consentita e molto diffusa - con tutti i problemi che crea agli animali.

4 marzo 2022 Gabriele Ferrari
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