Grande sorpresa per chi, il 18 agosto, si trovava sulla spiaggia Eloro-Pizzuta di Noto (Siracusa). I bagnanti hanno assistito a un fenomeno davvero inusuale, la nascita di un centinaio di tartarughe comuni (Caretta caretta): inusuale perché sono emerse dalla sabbia prima del tramonto. Diversi litorali italiani, e in particolare quelli della Sicilia, sono luoghi di nidificazione per questa specie. Anzi, l'Italia, pur in maniera limitata rispetto ad altri Paesi, come Grecia e Cipro, è una delle mete predilette di queste tartarughe - quest'anno sono stati segnalati 80 nidi tra Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Marche e Toscana.
Spiaggia Eloro-Pizzuta di Noto (Siracusa), domenica 18 agosto. I piccoli di Caretta caretta spuntano dalla sabbia tra lo stupore dei bagnanti. Una volta rotto il guscio i neonati emergono in poco tempo, ma in particolari condizioni possono impiegare fino a una settimana. | Federica Campanelli
Di giorno no. L'emersione diurna è anomala: in genere l'abbandono del nido avviene durante la notte, quando il suolo si raffredda, ma «la presenza di ombrelloni e teli da spiaggia sopra la camera del nido», spiega Oleana Olga Prato, operatrice del WWF Italia, «trasmette un falso segnale di raffreddamento», inducendo all'abbandono anticipato del nido. Se ciò avviene di giorno, e per di più nel bel mezzo di una spiaggia affollata, i rischi che molte neonate tartarughe non riescano a raggiungere il mare si moltiplicano. L'uso intensivo delle spiagge è proprio uno dei tanti fattori che minacciano il successo riproduttivo delle tartarughe, che anno dopo anno devono fare i conti con un habitat sempre più degradato.
Spiaggia Eloro-Pizzuta di Noto (Siracusa), domenica 18 agosto. Un piccolo delle dimensioni di circa cinque centimetri si muove in direzione dell'acqua: è uno dei momenti più delicati del ciclo vitale delle tartarughe. | Federica Campanelli
Come rimediare. Negli ultimi anni molte istituzioni hanno avviato iniziative per incrementare le attività di tutela dei siti di nidificazione delle tartarughe. L'Unione Europea ha avviato, nel 2016, il progetto Life Euroturtles, che coinvolge sei Paesi membri (Italia, Grecia, Croazia, Slovenia, Cipro e Malta) e di cui il WWF Italia è partner. «L'obiettivo è quello di preservare i siti di nidificazione dalle minacce poste dalle attività umane e di migliorare lo stato di conservazione di due specie che popolano il Mediterraneo, la tartaruga comune, la Caretta caretta, e la tartaruga verde, la Chelonia mydas», afferma Olga Prato: «per salvare queste specie, oggi avviate al'estinzione, occorre fare leva sulla sensibilità di chi sfrutta e utilizza i mari e le spiagge.»
Spiaggia Eloro-Pizzuta di Noto (Siracusa), domenica 18 agosto.
Appena nati, i piccoli corrono verso il mare seguendo per istinto la zona più luminosa sull'orizzonte. | Federica Campanelli