Anolis aquaticus è una lucertola nativa del Costa Rica che, come abbiamo scoperto nel 2019, ha un superpotere: è in grado di sopravvivere sott'acqua fino a 20 minuti, una quantità di tempo lunghissima per un animale così piccolo (la lucertola è lunga pochi centimetri). Ora un nuovo studio pubblicato su Biology Letters approfondisce il funzionamento di questo loro adattamento, dimostrando che si tratta di una strategia calcolata e non casuale.
Un caso o una scelta? Il dubbio a riguardo veniva dal fatto che la pelle di questa lucertola è idrorepellente, una caratteristica che favorisce la formazione della bolla d'aria sul naso. Questo significa che il suo strumento di respirazione subacquea potrebbe essere solo un caso, un effetto collaterale delle proprietà della sua pelle, e non avere alcun ruolo funzionale – in altre parole, potrebbe formarsi ma non aiutare la lucertola a respirare in alcun modo.
L'esperimento condotto per confermare o smentire questa teoria è stato molto semplice: alcuni esemplari sono stati coperti da uno strato di crema emolliente, che impedisce la formazione della bolla nasale; altri, invece, sono stati lasciati stare, ed entrambi i gruppi sono stati osservati durante le loro immersioni.
Record battuto. I risultati sono altrettanto lineari: le lucertole "modificate" sono riuscite a stare sott'acqua molto meno di quelle che hanno potuto creare la bolla – il 32% del tempo in meno, per la precisione. Questo significa che la bolla è un vero e proprio casco da palombaro, una riserva di ossigeno dalla quale la lucertole attinge per passare più tempo sott'acqua – una strategia che le consente di sfuggire ai predatori, che le perdono di vista nel momento in cui si immergono.
Lo studio del 2019 diceva che Anolis aquaticus riusciva a resistere fino a 16 minuti sott'acqua: ulteriori osservazioni hanno alzato il limite a 20, ed è possibile che l'animale sia in grado di fare anche di meglio.