Negli ultimi anni, uno dei trend più in voga nel mondo della zoologia è il tema della fluorescenza: sempre più spesso scopriamo animali che, sotto certe condizioni, brillano di una soffusa luce verde. La maggior parte delle scoperte è relativa ad animali che vivono sott'acqua, ma la biofluorescenza (questo il nome completo del fenomeno) è propria anche di diverse creature terrestri, dalle rane agli scorpioni, a certi mammiferi australiani come l'ornitorinco. L'ultima scoperta in questo senso arriva dal Vietnam, dove un gruppo di ricercatori francesi ha potuto osservare come i nidi di certe vespe cartonaie siano fluorescenti; i risultati delle loro osservazioni, e le ipotesi sul perché di questo fenomeno, sono pubblicati sul Journal of the Royal Society.
Che cos'è la fluorescenza: per spiegare questo fenomeno bisogna spiegare anche perché è diverso da un fenomeno apparentemente simile e molto più conosciuto, la fosforescenza. Quest'ultima è una radiazione luminosa causata da una reazione chimica, mentre la fluorescenza è la proprietà intrinseca di certi materiali di assorbire la luce e di ri-emetterla in un'altra lunghezza d'onda.
In più, a differenza della fosforescenza, la fluorescenza è invisibile all'occhio umano, e per essere rilevata ha bisogno di essere illuminata da una luce ultravioletta: è così che, negli ultimi anni, abbiamo scoperto per esempio la fluorescenza in certi camaleonti, in alcune meduse e persino nel vombato. L'onnipresenza di questo fenomeno è alla base della spedizione che ha dato origine allo studio condotto da un fisico (Serge Berthier) e un chimico (Bernd Schöllhorn) francesi; i due si sono recati in Vietnam per esplorare la foresta pluviale in cerca di fluorescenza, e hanno scoperto qualcosa che non si aspettavano: nidi fluorescenti di vespa cartonaia.
I nidi in questione appartenevano a quattro diverse specie (una delle quali ancora non identificata) di vespa cartonaia, appartenenti al genere Polistes: è uno dei generi di vespa più diffuso al mondo, e comprende specie eusociali che costruiscono nidi che ospitano decine di esemplari. Le vespe in sé non brillano se messe sotto luce ultravioletta, mentre i nidi sì, come i due ricercatori hanno potuto constatare "in diretta" grazie a speciali torce UV. La luce fluorescente emessa dai nidi ha una lunghezza d'onda che rientra nello spettro visivo delle vespe – in altre parole, li vedono brillare nella notte.
Faro o protezione. A cosa serve? Questa è una domanda ancora senza risposta: l'ipotesi più semplice è che i nidi brillino per poter essere individuati più facilmente al buio, e funzionino quindi come un faro nella notte per le vespe.
L'ipotesi più affascinante è che la fluorescenza sia invece un sottoprodotto di una funzione più importante: il materiale di cui sono fatti i nidi riflette i raggi UV (che sono dannosi per i tessuti biologici) sotto forma di fluorescenza, e in questo modo impedisce loro di penetrare nel nido, proteggendo così le pupe durante il loro sviluppo.