Il corallo rivela le antiche origini dei geni umani: il 90% è in comune e la notizia getta luci e ombre sui modelli evolutivi.
L'Acropora millepora possiede il 90 per cento dei geni in comune con l'uomo. Foto: © Andy Hipkiss. |
Studiando oltre 1300 geni del corallo australiano Acropora millepora, è stato scoperto che il 90 per cento di questi geni sono presenti anche nell'uomo. Ma che addirittura il 10 per cento non è presente in specie che si pensava fossero più simili all'uomo, come il moscerino della frutta e il nematode Caenorhabditis elegans, un vermetto spesso usato nelle ricerca di genetica.
Uomini e coralli. Il corallo infatti è alla base di tutti gli alberi filogenetici, come animale estremamente primitivo. Il fatto che abbiamo in comune geni con il corallo e non con il moscerino significa che non è più possibile costruire “alberi genealogici” certi basati soltanto sui geni, perché alcuni di essi possono essere presenti in specie anche molto distanti fra loro.
Le conseguenze di questa scoperta possono essere molte; prima di tutto alcuni geni che si pensava fossero un'“innovazione dei vertebrati” potrebbero avere invece un'origine molto più antica ed essere rimasti nei vertebrati stessi e in altri animali solo lontanamente imparentati. Secondo, non è poi così strano che alcune specie possano, nel corso della loro evoluzione, “scartare” alcuni geni che non servono più. Un'idea controversa, ma che sembra aver avuto la conferma con questo studio.
(Notizia aggiornata il 24 dicembre 2003)