I fondali oceanici di tutto il mondo racchiudono ancora moltissime forme di vita dall’aspetto strano e curioso, che si sono dovute adattare a condizioni estreme di pressione, presenza di ossigeno e nutrienti. La Noaa, la National Oceanic and Atmospheric Administration degli Stati Uniti, ha in atto da anni una campagna di esplorazione con Rov (remotely operated vehicle), ossia minuscoli sommergibili quasi autonomi che “spedisce” nelle zone più promettenti per esplorare la biodiversità oceanica.
Spugne di vetro. Il filmato qui sopra proviene dal progetto Okeanos explorer (in particolare dalla spedizione Laulima O Ka Moana), ed è uno dei più curiosi e interessanti degli ultimi anni: il fondale dell’atollo Johnston, a ovest delle isole Hawaii, ospita infatti una vera foresta di spugne silicee.
Le spugne silicee sono una classe di spugne dallo scheletro costituito da spicole, ossia strutture anatomiche a forma di ago (a volte con più di una punta), fatte di silice, lo stesso materiale di base del vetro. Gli inglesi le chiamano infatti glass sponges (spugne di vetro). Come si vede chiaramente nel video, gli animali che popolano questo fondale sono rivolti quasi tutti in un’unica direzione: è la direzione della corrente, da cui intercettano i nutrienti presenti nelle acque oceaniche.