Biondo ed efebico, palestrato oppure morettino e longilineo? Le caratteristiche del maschio più apprezzato cambiano nel tempo: ma è solo una questione di gusti e cultura? In apparenza, no: secondo le teorie più accreditate della selezione sessuale, in molte specie animali le femmine scelgono il partner in base a determinati caratteri morfologici, che corrispondono alle "qualità migliori" e più adatte alla sopravvivenza della specie, e questo standard sarebbe sempre lo stesso. Ma le cose, pare, non sono poi così lineari. Parola di Calamospiza melanocorys, piccolo passeriforme, le cui femmine cercano compagni con caratteristiche sempre diverse. Sono giunti a questa conclusione, dopo 5 anni di osservazione, due ricercatori della University of California. Se un anno i prescelti sono stati quelli con il becco più grosso, l'anno successivo le piume più scure hanno riscosso i maggiori favori, mentre l'anno dopo ancora i compagni più ricercati sono stati i maschi di piccola taglia, soppiantati, la stagione successiva, dai più grandi. Quali siano le circostanze specifiche che rendono così volubili le eleganti passerotte, è ancora un mistero. Anche se, a pensarci un po' su, questo comportamento ha una sua logica: un "buon maschio" non è necessariamente sempre buono, se le condizioni ambientali cambiano. Con implicazioni - tutte da indagare - sulle attuali teorie dell'evoluzione e della selezione sessuale (foto: un maschio di Calamospiza melanocorys). [ST]