Il felino predatore per eccellenza potrebbe adattarsi a vivere senza carne? La strana domanda - pubblicata, insieme alla spiegazione, sul sito di Popular Science - è meno banale di quanto sembri.
Corpo da carnivori. La risposta è, come prevedibile, no. E non tanto per una questione di gusti. I denti dei leoni hanno forma e struttura tarate per tagliare la carne, e non per triturare semi e cellulosa. I loro stomaci utilizzano enzimi per metabolizzare grassi e proteine; manca, nell'apparato digerente di questi felini, la flora batterica necessaria a digerire i carboidrati.
I "leoni" di casa. Quanto detto vale anche per i gatti domestici? I mici di casa possono imparare a consumare crocchette vegetariane, se la consistenza non è troppo diversa dai cibi familiari. E possono consumare verdure (preferibilmente cotte). Ma il fatto che si siano adattati a mangiare di tutto non vuol dire che convertirli a una dieta vegana sia una scelta "naturale" e nell'interesse della loro salute.
sostanze Indispensabili. Una dieta povera di proteine animali rischia di privarli di nutrienti essenziali come la taurina e la cobalamina, un amminoacido e una vitamina del gruppo B. Senza di queste (o in alternativa, di opportuni integratori) i mici possono sviluppare degenerazione retinica, cardiomiopatie e problemi al tratto urinario.
Un altro amminoacido molto importante è l'arginina, presente in quantità sufficienti nella carne ma non nel pesce. L'eventuale carenza di questo amminoacido può scatenare sintomi nervosi e vomito.