In Italia, cani, gatti e altri animali domestici non sono soggetti giuridici, ma proprietà, e quindi non possono essere nominati eredi diretti. Da noi come in molti altri Paesi, però, possono diventare beneficiari di un testamento. In questi casi si designa una persona (fisica o giuridica) che amministra l’eredità e assicura a “Fido” vitto e alloggio.
È ciò che è accaduto a Günther III, il pastore tedesco che nel 1992 ereditò una fortuna (oltre 150 milioni di marchi, circa 65 milioni di euro) dalla sua padrona, la contessa tedesca Carlotta Liebenstein. Sola e senza eredi (l’unico figlio, omonimo del cane, era morto in un incidente stradale), la contessa lasciò al fedele amico a 4 zampe il suo patrimonio, affidato a una società creata appositamente con sede alle Bahamas. Oggi Günther IV (figlio di Günther III, deceduto nel frattempo) è “titolare” di una fortuna cresciuta fino a 200 milioni di euro.