Il Madagascar regala sempre nuove specie e questa volta tocca a una rana... fossile.
Beelzebufo, così l’anfibio preistorico è stato chiamato dai paleontologi dell’università di Londra e della Stony Brook University di New York, risale a circa 70 milioni di anni fa e dalla ricostruzione fatta doveva essere davvero enorme. Si stima pesasse infatti quasi 5 chilogrammi e fosse lungo 40 centimetri.
L’anfibio, vorace e abile predatore, aspettava acquattato nel fango le sue vittime: lucertole, piccoli vertebrati e – azzardano gli esperti – anche dinosauri neonati.
Ma la particolarità di questa rana del Cretaceo, oltre a essere una delle più grandi mai vissute, risiede nel fatto che è imparentata molto più agli attuali “rospi cornuti” del Sud America che alle rane presenti sull’isola malgascia. Questo, secondo i paleontologi, avvalla un’ipotesi, controversa tra i geologi, che vide l’esistenza di un collegamento tra il Madagascar, il subcontinente indiano, l’Antartide e il territorio sudamericano.
Immagine: © Stony Brook University