Ci sono specie che non hanno problemi con il riscaldamento globale, anzi lo amano e festeggiano l'aumento delle temperature del Pianeta? Ovviamente no (non esistono specie animali o vegetali che non verranno in qualche modo danneggiate dai cambiamenti climatici), ma c'è un animale che di tutto il disastro apprezza almeno il fatto che la Terra stia diventando più calda. Stiamo parlando delle oltre 3.000 specie di termiti che popolano il Pianeta, piccoli insetti eusociali famose soprattutto per il loro amore per il legno, e che, come scoperto da uno studio pubblicato su Science, intensificano la loro attività "rosicchiatoria" con l'aumento della temperatura – e quindi potrebbero, nei prossimi decenni, diventare protagoniste della scena ecologica globale.
Più fa caldo più rosicchio. Lo studio, raccontato anche in un articolo su The Conversation, si è concentrato sulle termiti per via del loro ruolo fondamentale nel ciclo del carbonio. Quando mangiano legno morto, infatti, ne riciclano alcune componenti, restituendole al suolo, ma rilasciano anche in atmosfera tutta la CO2 "custodita" dalla materia vegetale, contribuendo quindi in piccola parte all'emissione di gas serra. Il problema è che, a quanto pare, le termiti apprezzano particolarmente i climi più caldi e aridi (cioè la direzione che sta prendendo una grossa parte del pianeta): più fa caldo, più sono attive, e rapide nel mangiare il legno. Le differenze sono clamorose: una colonia di termiti attiva a 30 °C mangia il legno sette volte più velocemente di una attiva a 20 °C.
Vincitori e vinti. Nello studio si legge che le condizioni ideali per le termiti prevedono alte temperature e basso tasso di precipitazioni: troppa acqua rende difficile procacciarsi il cibo, mentre in caso di siccità questi insetti possono sempre attingere a fonti d'acqua sotterranee. Questa considerazione, unita al fatto che le condizioni climatiche di molte aree del pianeta stanno andando proprio in questa direzione, fa pensare che nei prossimi decenni l'attività globale delle termiti accelererà, e con essa il tasso di consumo di legno morto – e il conseguente rilascio di gas serra. "I cambiamenti climatici lasceranno sul campo molti perdenti e pochissimi vincitori" scrivono gli autori dello studio. "E a quanto pare le termiti rientreranno nella seconda categoria".