In inglese, "birdbrain", cioè "cervello da uccello", è un insulto che si rivolge a una persona stupida e superficiale – e che non ha senso. È vero che il cervello degli uccelli è di dimensioni inferiori a quello di altri animali considerati "intelligenti", ma ha una concentrazione di neuroni molto superiore, e negli ultimi anni gli studi sulle capacità cognitive dei volatili ci hanno rivelato quanto siano straordinarie. È partendo da questo presupposto che Suzana Herculano-Houzel, neuroscienziata della Vanderbilt University di Nashville, Tennessee, ha condotto uno studio sugli "antenati" degli uccelli, cioè i dinosauri, scoprendo così che animali come il T. rex e l'allosauro avevano un'intelligenza molto superiore a quella che gli abbiamo attribuito finora. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Comparative Neurology.
Poco spazio, tanti neuroni. Come gli uccelli, anche i dinosauri avevano cervelli di piccole dimensioni, almeno a giudicare dalla loro scatola cranica. Per questo (e anche per l'impossibilità di studiare direttamente il loro comportamento) si è dato per scontato per decenni che fossero tendenzialmente stupidi; è possibile, al contrario, che il loro cervello fosse denso di neuroni? Studiarlo direttamente è impossibile, perché il tessuto molle non si fossilizza. Herculano-Houzel ha quindi usato un metodo indiretto, confrontando le dimensioni del cervello dei teropodi – il gruppo di dinosauri da cui si sono evoluti gli uccelli, e che comprendeva tra gli altri l'arcinoto T. rex – con quello di alcuni volatili moderni come lo struzzo e l'emù. L'autrice ha dovuto lavorare partendo dal presupposto che la concentrazione di neuroni sia "scalabile" tra dinosauri e uccelli (un cranio grosso il doppio avrà il doppio dei neuroni), e lo studio giustifica questo assunto. Il risultato è che il cranio di un T. rex (o di un altro teropode) conteneva molti più neuroni di quanto pensassimo.
La cultura del T. rex. Il T. rex in particolare aveva un numero di neuroni paragonabile a quello dei moderni primati, e quindi secondo l'autrice è probabile che avesse una struttura sociale complessa, che sapesse risolvere problemi, usare strumenti e probabilmente anche che avesse una qualche forma di cultura. Inoltre, nei suoi studi precedenti Herculano-Houzel ha dimostrato che c'è una proporzionalità tra numero di neuroni e aspettativa di vita: secondo i suoi calcoli, un T. rex poteva raggiungere i 40 anni di età. Ovviamente rimane impossibile verificare "sul campo" queste ipotesi, ma lo studio suggerisce in maniera molto convincente che i dinosauri non erano così stupidi come li abbiamo sempre dipinti.