Potete pensare quello che volete di Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, il quarto film della saga sull'archeologo che ha fatto arrabbiare il 99% del suo fandom, ma dovete ammettere che ci ha regalato almeno una battuta memorabile, sulla quale ci interroghiamo da quel lontano 2008. Ci riferiamo a quando Harrison Ford (Indy) dice a Shia LaBeouf (Mutt Williams), appena punto da uno scorpione, "non preoccuparti: quando si tratta di scorpioni, più sono grossi meglio è". È vero o è solo un'invenzione narrativa funzionale alla storia?
Un gruppo di scienziati del Ryan Institute, l'ente di ricerca collegato alla National University of Ireland di Galway, ha voluto mettere alla prova questa affermazione, e ha pubblicato i risultati in uno studio su Toxins che... Be', ve lo diciamo dopo.
La piaga dello scorpionismo. Lo studio non è solo una sfida a David Koepp, lo sceneggiatore del film. Lo scorpionismo, termine con cui si indicano tutti i problemi di salute legati a una puntura di scorpione, è una questione di salute pubblica in Africa, Medio Oriente, Centro e Sud America e in alcune parti dell'Asia. Ogni anno nel mondo in media 1,2 milioni di persone vengono punte da uno scorpione e 3.250 di queste muoiono: secondo gli autori dello studio le cifre andrebbero comunque corrette verso l'alto perché ci sono molti casi non riportati ma altrettanto pericolosi (se non letali).
Nonostante i numeri, si legge nello studio, sappiamo ancora relativamente poco sul funzionamento delle tossine contenute nel veleno degli scorpioni, e in molti casi anche sulle abitudini degli animali stessi. Il team guidato da Kevin Healy ha quindi messo alla prova 36 diverse specie di scorpioni da tutto il mondo per scoprire se ci fosse un legame tra la loro dimensione e la loro letalità.
Più è grosso meno fa male. A quanto pare Indiana Jones aveva ragione: le dimensioni contano negli scorpioni, nel senso che più l'animale è grosso meno è pericoloso. Lo scorpione giallo del Brasile, per esempio, è lungo appena 5 cm eppure è responsabile della maggior parte delle punture letali in Sud America: il suo veleno è 100 volte più potente di quello di Hadogenes troglodytes, uno scorpione che può raggiungere i 20 cm di lunghezza e che è relativamente innocuo, tanto che è una delle specie più diffuse nei terrari di tutto il mondo.
Un'altra cosa scoperta dagli scienziati irlandesi è che non è solo la dimensione del corpo a determinare la letalità di un veleno, ma anche quella delle chele: ancora una volta, più sono grosse meno potente è il veleno.
Ci sono ragioni evolutive dietro queste differenze: uno scorpione più grosso, o con le chele particolarmente imponenti, ha meno bisogno del veleno per proteggersi, e d'altra parte non potrebbe produrne uno particolarmente potente, visto che le sue energie sono impiegate in gran parte nel mantenimento del corpo. Uno scorpione piccolo, invece, ha bisogno di meno energia, e può impiegarne di più per creare un veleno elaborato e che lo tenga al sicuro quanto farebbero due chele giganti.