Pedra Furada, nel nordest del Brasile, è una ricchissima area archeologica che comprende circa 1.200 siti datati tra i 60.000 e i 5.000 anni fa, nella quale sono stati trovati tra le altre cose una gran quantità di strumenti di pietra che risalgono a 50mila anni fa. Questi strumenti, che sembrano scolpiti a mano da esseri umani, sono stati indicati finora come una prova decisiva che la colonizzazione delle Americhe da parte degli esseri umani risalirebbe, appunto, a 50mila anni fa; ma ora un nuovo studio pubblicato su The Holocene mette in dubbio la natura antropica degli strumenti (e con essa la datazione appena citata), attribuendoli invece a… un branco di scimmie.
Sassi multiuso. Cebi cappuccini, per la precisione, che vivono nelle foreste del Brasile e che fanno largo uso di strumenti di pietra. Hanno addirittura le loro personali cave, dove portano tutto il cibo che non riescono a mangiare (per esempio le noci), e che ha bisogno di un "aiutino" per essere consumato. I cebi usano una roccia larga e piatta come incudine e un'altra, generalmente di grosse dimensioni, come martello: in questo modo aprono le noci e altri frutti.
Queste scimmie usano i ciottoli anche per altri scopi: per esempio per scavare, ma anche (lo fanno le femmine) per tenere lontani i maschi indesiderati. Gli strumenti dei cebi col tempo si usurano e possono anche spaccarsi: quando succede, quello che resta delle rocce risulta avere un aspetto molto simile a quello degli strumenti di pietra creati dai primi esseri umani.
Problemi di date. Un'analisi degli strumenti rinvenuti a Pedra Furada ha dimostrato che si tratta con ogni probabilità di rocce create dalle scimmie locali, alle quali mancano una serie di caratteristiche presenti invece negli attrezzi creati da mano umana. Secondo gli autori dello studio, questa considerazione unita al fatto che nell'area manca qualsiasi altra traccia di abitazione umana (per esempio resti alimentari) indica che finora ci siamo sbagliati, attribuendo la paternità di quegli strumenti agli umani invece che ai cebi.
Se l'ipotesi fosse confermata, crollerebbe anche la teoria che vuole che gli esseri umani abbiano colonizzato le Americhe già 50mila anni fa, spingendosi fino alla parte meridionale del continente, e tornerebbe valida quella che è andata per la maggiore finora: e cioè che gli umani sono arrivati in America intorno a 14.000 anni fa, passando dal Nord America.