Anche in luoghi senza luce, e a centinaia di atmosfere di pressione, vivono molte specie animali. Sono lontani parenti delle specie che conosciamo (come pesci, polpi o meduse) ma le condizioni ambientali li hanno spinti in direzioni evolutive straordinarie. Lunghi veli, corpi trasparenti e appendici li rendono quasi irriconoscibili. L’ultima sorpresa è la specie che si vede nel video qui sopra.
Anche i commentatori, un gruppo di biologi marini a bordo della nave da esplorazione Nautilus, sonorimasti sorpresi, ma lo riconoscono immediatamente come appartenente ai sifonofori. Che sono un gruppo di animali dalla struttura molto semplice, del phylum Cnidaria, tra i più antichi abitatori degli oceani.
Allo stesso phylum appartengono anche animali molto più conosciuti, come le meduse, i coralli e gli anemoni di mare.
Al contrario delle specie più note, i sifonofori non sono animali singoli, ma vere e proprie colonie di individui dalla forma e dai compiti differenti, che gli zoologi definiscono zooidi.
Nel video si vede per esempio una fila di singoli animali a forma di piccole campane nella parte anteriore (o almeno, quella che va in avanti...); il resto del corpo è formato da altri animali singoli che formano una specie di boa di struzzo.
I sifonofori si nutrono di piccoli animali che catturano con cellule urticanti, simili a quelle delle meduse. E in realtà, una delle creature marine più pericolose e mortali, la caravella portoghese, non è una vera medusa ma un sifonoforo.
Se volete riconoscere le meduse, Focus vi aiuta con MeteoMeduse. C'è inoltre la app che vi permette di segnalare le meduse nel Mediterraneo
La ripresa fa parte della spedizione chiamata Ecogig, che ha studiato le profondità del Golfo del Messico, per ricavare dati sulla vita di un ambiente colpito dal petrolio uscito dal pozzo Deepwater Horizon nel 2010.