Le ondate di calore colpiscono con sempre maggiore frequenza gli oceani di tutto il mondo potrebbero fare molto presto una vittima eccellente: le stelle marine, la cui sopravvivenza è messa a rischio dall'aumentare delle temperature e, in particolare, dai periodi di caldo intenso - che creano diversi problemi agli ecosistemi acquatici.
Al caldo del fiordo. Lo sostiene una ricerca condotta da un gruppo del GEOMAR Helmholtz-Centre for Ocean Research di Kiel (Germania), per ora presentata solo al Festival of Ecology organizzato dalla British Ecological Society; se i risultati delle simulazioni condotte dagli scienziati dovessero essere confermati, si tratterebbe di una pessima notizia per le stelle marine di tutto il mondo.
Lo studio è stato condotto sulle stelle marine che vivono nel fiordo di Kiel, colpito nel 2018 da un'ondata di calore che aumentò la temperatura dell'acqua di circa 7 °C. Il team di ricerca, guidato da Fabian Wolf, ha simulato in laboratorio una condizione simile, ma con una differenza di temperatura di +8 °C, perché secondo le attuali proiezioni dei modelli climatici ondate simili diventeranno sempre più frequenti entro la fine del secolo: nessuna delle stelle marine sottoposte all'esperimento è sopravvissuta.
La chiave di volta. Non solo: in realtà basta un aumento di temperatura di 5 °C (frequente già oggi nei mesi estivi) per creare difficoltà alle stelle marine, che fanno più fatica a procurarsi il cibo; quando queste ondate durano poco gli animali riescono a riprendersi dallo shock termico, mentre non ce la fanno se il caldo eccessivo si mantiene troppo a lungo - che è quello che rischia di accadere con l'aumentare delle temperature medie del pianeta.
Le stelle marine sono considerate una "keystone species", una chiave di volta: si tratta di quelle specie la cui importanza ecologica è sproporzionata rispetto alla sua abbondanza, e la cui presenza ha un ruolo decisivo per l'equilibrio del suo ecosistema. Le stelle marine in particolare sono fondamentali per mantenere sotto controllo la popolazione di cozze (Mytilus edulis) delle quali si nutrono: in loro assenza, la popolazione di questi bivalvi esplode e può monopolizzare un intero ecosistema, facendo sparire anche alghe e piante che fungono da habitat per altre specie.
La ricerca è, per adesso, solo a un punto di partenza: andrà per esempio verificato se le stelle marine, per sfuggire alle ondate di calore, riescono ad adattarsi a vivere più in profondità.