Anche quando crediamo di avere imparato tutto sulla sessualità, ecco che arriva la ricerca a smentirci. Recenti riscontri sulla riproduzione di alcuni metazoi fanno vacillare la convinzione che l'atto sessuale sia indispensabile per la sopravvivenza delle specie, mentre le osservazioni su alcune scimmie ci costringono ricrederci anche sull'unicità dell'uomo in campo sessuale. (Susanna Trave, 14 maggio 2008)
Puoi evitare il sesso e sopravvivere? Stando alle più accreditate teorie evolutive no. E invece le Rotifere bdelloidee, piccolissimi animali simili ai vermi, fanno a meno dei maschi da oltre cento milioni di anni. Non solo: nel frattempo si sono anche differenziate in più di quattrocento specie, sconfessando le tesi che vedono la riproduzione sessuale come fondamentale per il processo evolutivo. L'ipotesi, infatti, è che le mutazioni dannose che il Dna accumula nel tempo porterebbero all'estinzione se non fossero annullate dai geni integri che, nella riproduzione sessuata, arrivano da uno dei due genitori. Qual è allora il segreto delle bdelloidee? Lo hanno scoperto ricercatori del Marine Biological Laboratory at Woods Hole (Massachusetts): sarebbe un potente meccanismo di riparazioni del Dna. Questo non deve comunque indurci a pensare che il sesso sia davvero un'attività superflua. L'asessualità, in barba alle bdelloidee, continua a essere considerata come un'evenienza senza prospettive di evoluzione, soprattutto se si considera che, rispetto ai 2 milioni di specie conosciute, quelle completamente asessuate sono circa 2.000. E tra gli animali che si affidano alla riproduzione sessuata sono molti quelli che, in un modo o nell'altro, mostrano di considerare l'accoppiamento di primaria importanza... anche quando avviene una sola volta nella vita!
CHI POCO O NIENTE (MA CON TANTA PASSIONE)
È il caso dell'Abdopus aculeatus, un piccolo polpo che vive nelle acque dell'Indonesia. Biologi marini dell'Università di Berkeley hanno infatti potuto constatare che questi molluschi non sono affatto timidi, solitari e per niente romantici come si è sempre pensato. I maschi non soltanto scelgono con cura la propria compagna, ma intraprendano anche tattiche amorose molto specializzate, quali flirtare e abbracciarsi appassionatamente, tenendo ben lontani altri pretendenti, fino al punto di strozzarli con i loro tentacoli se non desistono dall'importunare la loro sposa. E lo possiamo ben capire, visto che si riproduce una sola volta nella sua breve vita e, dopo aver messo al mondo la prole, muore. Ma anche nel caso non si arrivi neppure all'amplesso, come per i tritoni crestati (Triturus Carnifex), i maschi si ingegnano a mettere in atto un elaborato corteggiamento, seducendo la femmina prescelta con l'esibizione della livrea nuziale, la secrezione di feromoni e piccoli colpi di coda sul capo della compagna. Lo scopo è semplicemente di indurla ad accettare la spermatofora (struttura gelatinosa che contiene lo sperma) che il maschio depone quando, in segno di consenso, la prescelta tocca con il muso la punta della loro coda.
Se il corteggiamento per i tritoni è tutto, c'è anche chi, al contrario, impegna gran parte delle energie nell'atto sessuale vero e proprio, come l'acrobata pigmeo dai piedi larghi (Acrobates pygmaeus), un piccolo marsupiale australiano i cui amplessi possono durare fino a 12 ore. Una performance davvero notevole, ma che impallidisce di fronte alle abitudini sessuali dei bonobo (Pan paniscus), scimmie antropomorfe per le quali il sesso risulta importante non solo ai fini della procreazione, sfatando così anche la credenza che l'Homo sia l'unica specie a farlo ogni volta che lo desidera. Sembra infatti che per questi primati il sesso sia piuttosto la chiave di tutta la vita sociale, e che siano addirittura in grado di inventarsi una serie incredibilmente fantasiosa di giochi erotici. Troppo sesso, quindi, per i bonobo? No, secondo l'etologo Frans de Waal, che ha osservato a lungo una colonia di bonobo ospiti dello zoo di San Diego (California), tutta questa sensualità, anche se è senza dubbio rivolta al piacere, riconosce come funzione principale quella di bloccare l'aggressività pacificando gli animi. Un comportamento su cui riflettere.