

Serpenti per tutti i (dis)gusti
[Quali sono i serpenti più velenosi? Perché cambiano pelle? Tutte le Domande e risposte sui serpenti]

Un massaggio rilassante è proprio quello che ci vuole per iniziare bene la settimana! Dimenticatevi però creme e oli profumati. L’ultima tendenza in fatto di benessere è farsi cospargere di serpenti di piccole e medie dimensioni.
Certo, non tutti saranno felici di sentire una biscia - anche se non velenosa - strisciare sulla propria pelle. Ma chi l’ha provato giura che è un rimedio infallibile contro lo stress e in più la leggera pressione delle serpi scioglie i muscoli, rigenerando il corpo e la mente.
L'inventrice è Ada Barak, proprietaria di una beauty farm israeliana e il trattamento costa circa 50 euro.
Meglio invece stare lontani dal cobra (guarda)
Scopri quali sono i serpenti più velenosi
[E. I.]

Difficile immaginare una fine più infausta di quella di questo malcapitato pitone delle rocce africano (Python sebae), costretto suo malgrado a fare la parte della fune in una prova di forza tra predatori nella riserva di Mala Mala, Sudafrica. Acciuffato da una femmina di leopardo il poveretto ha provato a divincolarsi, prima che il figlio della sua aguzzina decidesse di provare a spartire la preda con la madre. Ne è nato un tira e molla della durata di mezz'ora, con al centro il rettile (lungo un paio di metri). I pitoni delle rocce sono tra i più grandi serpenti africani - in alcuni casi possono raggiungere i 7 metri di lunghezza - e sono conosciuti per l'aggressività con cui si difendono se minacciati: tra morsi e strette delle spire, l'avversario è presto messo fuori gioco.
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[E. I.]

Se vedete un serpente che vi fa la linguaccia non vi preoccupate sta solo cercando di capire se siete commestibili! La sua lingua biforcuta infatti, funzionando come una specie di naso, riesce a captare le minuscole particelle presenti nell’aria e a individuare così eventuali gustose prede.
Una dote utile anche in amore: i maschi con la lingua sentono l'odore delle femmine che si trovano nei paraggi.
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Sai qual è l'animale con la lingua più pesante?
[E. I.]

Questo cobra probabilmente non apprezzerà la doccia a base di latte a cui l'hanno sottoposto, ma nella religione induista questo rito fa parte di una festività organizzata in suo onore. Durante il Nag Panchami, che cade ogni anno tra luglio e agosto, i serpenti sono venerati con modalità che vanno dall'offerta di preghiere alle loro statue, alle libagioni di cibo - solitamente miele e latte - fatte nei campi frequentati dai rettili o direttamente sulla loro pelle, come in questo caso. Il rituale ha una base religiosa (celebra la vittoria del divino Krishna contro Kaliya, il dio serpente) ma è anche un modo per esorcizzare il timore di questi animali, che nei mesi estivi, a causa delle frequenti piogge, escono dalle loro tane e si rifugiano, talvolta, nelle abitazioni.
Le foto dei più incredibili rituali religiosi
Una gallery per chi ha sangue freddo

Questo esemplare di pitone indiano (Python molurus), che vive nella foresta tropicale del sud continente asiatico, forse si vuole fare un “goccetto” per mandare giù la sua ultima preda. Gran parte del tempo, infatti, questo animale - uno dei serpenti più grandi del mondo 7,6 metri di lunghezza e i 137 kg di peso - lo impiega a digerire. Possono servire anche 20 giorni, dipende dalle dimensioni del “pasto”. Roditori, rettili e anfibi, non hanno scampo se non riesce a “afferrarli” con i suoi denti aguzzi, avvolge la preda fino a soffocarla.
E l'acqua sembra piacergli proprio, è un ottimo nuotatore, capace di stare in apnea anche per 30 minuti, se necessario.

Il cobra (nella foto), si sa, è uno dei serpenti più velenosi del pianeta, capace di gettare il suo veleno anche a due metri e mezzo di distanza. Fino a qualche tempo fa si pensava che i serpenti velenosi del nostro pianeta non fossero più di 250.
Almeno fino a che Bryan Grieg Fry ricercatore all’Università di Melbourne in Australia, non ha messo in dubbio questa cifra, portando qualche anno fa il numero di specie velenose a circa 2.700. La scoperta è stata fatta estraendo il veleno da migliaia di serpenti in tutto il mondo. Successivamente lo ha analizzato osservando che, a differenza di quello che si è sempre pensato, quasi tutti (tra quelli presi in esame) sono potenzialmente molto pericolosi.

Fare il gradasso è la sua strategia anti-scocciatori. Se disturbato il Coelognathus radiatus, un serpente diffuso in Thailandia e in molti altri paesi del Sudest Asiatico, gonfia il collo, apre la bocca e con la parte anteriore del corpo sollevata attacca il nemico cercando di morderlo (anche se il suo morso non è velenoso). Quando questa tattica non funziona passa al piano B: sdraiato a terra con la lingua di fuori si finge morto, finché l'avversario non si allontana.
Nella foto, un ammaliatore di serpenti si esibisce in alcune schermaglie con un Coelognathus radiatus al National Museum di Kuala Lumpur (Malesia).
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[E. I.]

Qualunque sia il passatempo da spiaggia che più vi manca in questi giorni autunnali difficilmente somiglierà a quello che va di moda nelle località balneari del Mar Nero. Questa foto è stata scattata su una spiaggia della città russa di Sochi venti giorni fa: turisti annoiati si fanno immortalare con in braccio, o al collo, serpenti, pappagalli, scimmie e alligatori, in un business che alimenta l'importazione illegale di animali esotici (la signora, per esempio, ha scelto un pitone). La nota località balneare e termale è stata selezionata per ospitare le Olimpiadi invernali del 2014: basta infatti percorrere poche decine di chilometri dal centro della città per raggiungere le pendici dei monti del Caucaso.
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Massaggi anti-stress con i serpenti (guarda)
[E. I.]

Se non fosse munita di zampe e carapace, questa tartaruga della famiglia delle Chelidae potrebbe essere facilmente scambiata per un serpente. Tutta colpa del lungo collo, liscio e super snodato, che le è valso il soprannome di snakeneck turtle, "tartaruga collo di serpente". Ed è proprio questa curiosa caratteristica che garantisce la sopravvivenza del rettile, diffuso nei fiumi di Australia, Sud America e Nuova Guinea. Grazie al collo sproporzionato infatti, la tartaruga riesce a respirare mettendo la testa fuori dall’acqua, lasciando il resto del corpo sommerso e al riparo dai predatori.
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[E. I.]

Verde come la speranza... di passare inosservato. Per questo pitone (Morelia viridis) che vive in Australia, Indonesia e Nuova Zelanda, il colore della livrea non è solo un fatto estetico. Ma una strategia di sopravvivenza che si conquista con la maturità (gli esemplari più giovani sono di solito gialli o arancioni). Mimetizzandosi infatti non solo sfugge a eventuali predatori, ma può anche procurarsi da mangiare. Non appena avverte un langurino il furbacchione si arrampica su un albero e una volta in cima, si attorciglia intorno a un ramo. Gechi, lucertole e piccoli roditori scambiano il serpente per innocue foglie, ma quando si avvicinano hanno un'amara sopresa. L'agile serpente con un balzo li acciuffa e il pranzo è assicurato.
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[E. I.]
Foto: © Markus Hiepold

Vederselo spuntare davanti non dev’essere il massimo. Anche perché verde com’è, questo serpente del genere Ahaetulla - che può raggiungere i 2 metri di lunghezza - si mimetizza perfettamente con il fogliame delle foreste del Sud-Est asiatico, dove vive. E scambiarlo per una pianta è piuttosto facile!
Ma spavento a parte, non c'è da temere. Il suo veleno non è pericoloso per l’uomo, basta a malapena per paralizzare le prede di cui va ghiotto (come rane, lucertole e piccoli uccelli).
In quanto a tossine, la natura è stata di certo molto più generosa con un altro serpente, il Taipan dell’interno (Oxyuranus microlepidotus) che vive in Australia. Un solo morso può essere letale: una dose del suo veleno è infatti sufficiente per uccidere un centinaio di uomini.
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[E. I.]

"Kiss and run", bacia e scappa: potrebbe essere il monito per questo ardito incantatore di serpenti che si azzarda a "flirtare" con un temibile serpente cobra. In realtà, il "kiss and run" è un processo che avviene durante la trasmissione di informazioni tra cellule nervose (sinapsi).
La sinapsi è in particolare il luogo in cui l'impulso elettrico produce l'esocitosi, cioè il rilascio di una sostanza chimica che svolge il ruolo di neurotrasmettitore (il mediatore chimico della trasmissione nervosa). Questo rilascio avviene in vari modi, tra cui appunto il kiss and run.

Fare l'incantatore di serpenti oggi è piuttosto faticoso: da una parte, denunciano gli stessi, ci sono le severe leggi per la conservazione degli animali, dall'altra l'attenzione è sempre più spesso catturata dalla televisione che porta via il pubblico dagli spettacoli in strada.
Ma davvero i serpenti sono attirati dalla soave musica dei loro flauti? Nient'affatto. I serpenti, in genere cobra o pitoni precedentemente privati del loro veleno, sono spaventati dalla visione dello strumento musicale brandito di fronte a loro. Per questo sferrano i loro attacchi contro di esso, a volte colpendo anche l'incantatore, comunque con lievi conseguenze.
Nella foto, un ammaliatore indiano con il suo serpente.

Un incontro molto ravvicinato tra un colibrì e una vipera verde del pozzo (Trimeresurus trigonocephalus). Questi serpenti velenosi utilizzano la coda prensile per aggrapparsi ai rami degli alberi, dove passano la maggior parte del loro tempo. Tra i più apprezzati nella categoria "Altri animali".
Foto, video e tante altre curiosità sui serpenti
Foto: © Bence Máté, GDT EWPY 2010

Un pitone ingoia un gattino di due mesi. Succede in Australia. E non è una leggenda metropolitana. Per dimostrare che è tutto vero i McLaren, proprietari del povero micio, hanno presentato alla stampa la radiografia del serpente ancora impegnato nella digestione del malcapitato.
La macabra immagine mostra lo scheletro intero del gatto Kohl nello stomaco del pitone tappeto (Morelia spilota). Una specie decisamente ingorda: basti pensare che la testa del gatto era grande tre volte quella del rettile (ma c’è anche un pitone che ha ingoiato qualcosa di molto meno “commestibile”).Per acciuffare l’intruso i McLaren hanno dovuto chiamare una persona specializzata. L’”acchiappaserpenti” ha spiegato che quando si avvicina la stagione degli amori, capita spesso che i pitoni più intraprendenti nel loro girovagare si intrufolino in qualche giardino privato.
[E. I.]
Foto: © Perth Now

Pur con le sue dimensioni notevoli (può raggiungere i due metri di lunghezza), il boa canino o boa smeraldino (Corallus caninus) può passare inosservato attorcigliato sui rami delle foreste del bacino amazzonico sudamericano.
Certo è meno facile mimetizzarsi fra le fronde quando si ha a carico una prole (dai 3 ai 15 piccoli) che non si distingue per sobrietà: la livrea dei serpenti appena nati va infatti dal rosso mattone al rosso brillante, dall’arancione al giallo e si tramuta in verde solo dopo un anno. Allora il colore intenso si confonderà con quello del fogliame e la coda prensile consentirà loro di penzolare come innocue liane, pronte in realtà a trasformarsi in spietati stritolatori.

Un altro animale che non si sgancia facilmente dal suo appiglio è il pitone arboricolo verde (Morelia viridis), diffuso in Nuova Guinea ed estremo nord dell'Australia, che rimane drappeggiato attorno a un ramo grazie alla coda prensile. La posizione è ideale sia per riposare che per cacciare: mettendo la testa a penzoloni è sempre pronto infatti ad attaccare la preda.
Poiché non producono calore all'interno del corpo, i rettili dipendono dall'ambiente esterno: così vanno in letargo sia che le temperature si abbassino sotto il livello per loro ottimale (30-40 °C), sia che si alzino troppo (estivazione).

Gran viaggiatore il serpente arboreo bruno. Intrepido e senza paura, si nasconde negli aerei, sguscia tra la merce, si mimetizza e, arrotolato, aspetta di atterrare. È così che ha raggiunto, negli anni '40, Guam la più grande l'isola della Micronesia, nel Pacifico. Eludendo i controlli, infatti, il velenoso rettile è salito su un aereo militare ed è sbarcato nel nuovo territorio. Originario dell'Australia, dell'Indonesia e della Papua Nuova Guinea, il Boiga da allora ha decimato uccelli e piccoli vertebrati terrestri. Non contento di aver colonizzato l'isola, grazie alla sua ormai collaudata capacità di nascondersi su ogni mezzo di trasporto, è arrivato alle Hawaii, negli Stati Uniti e anche in Spagna.
Foto: © Gordon Rodda, USGS Fort Collins Science Center

Questa vipera sudamericana (Bothriopsis bilineata), grazie al colore verdastro della sua pelle si camuffa bene tra il verde della foresta boreale. Si tratta di serpenti piuttosto piccoli, che non superano il metro e mezzo di lunghezza, la cui coda prensile si trova spesso arrotolata a rami e arbusti. Grazie ai suoi colori sgargianti è chiamato anche "serpente pappagallo".
Il primato di rettile più lungo va invece al pitone reticolato (Python reticulates), diffuso in Asia, Indonesia e Filippine, che solitamente supera i 6,25 metri. Il record attestato è comunque di 10 metri per un esemplare avvistato (e misurato) a Celebes, in Indonesia, nel 1912.

La vipera di Wagler (Tropidolaemus wagleri) vive tra la Tailandia meridionale, la Malesia peninsulare, Singapore e le isole dell'Indonesia (Borneo, Sumatra e Sulawesi), fino a quelle più meridionali delle Filippine. Nell'isola malaysiana di Penang questi serpenti sono i padroni incontrastati del famoso Tempio dei Serpenti. Si tratta di serpenti velenosi la cui colorazione verde brillante serve loro per mimetizzarsi nella foresta tropicale. Sono infallibili cacciatori notturni grazie alle fossette collocate proprio sotto a ciascun occhio: con queste riescono a vedere i raggi infrarossi di tutti gli esseri viventi che emanano calore, come piccoli uccelli e mammiferi.

Cosa ci fa un serpente su Marte? Devono esserselo chiesto gli scienziati della NASA che per primi hanno visto queste spettacolari immagini riprese dalla telecamera ad alta risoluzione HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment) della Mars Recoinnaissance Orbiter. In realtà quello che sembra un serpente è l'ombra proiettata sulla superficie del pianeta rosso da un immenso vortice di polvere alto circa 800 metri e largo 30.
I turbini di vento, noti anche come Dust Devils, non sono rari su Marte, ma quello ripreso dall'Obiter della NASA nella regione Amazonis Planitia, emisfero nord del pianeta, è davvero gigantesco: guardalo in questo incredibile video della NASA.
Era il 16 febbraio scorso, nel periodo dell'anno in cui Marte è più lontano dalla nostra stella, eppure nonostante l'esposizione ai raggi solari tenda a diminuire (come sulla Terra, i venti sono alimentati dal riscaldamento del Sole), i vortici di polvere continuano a spazzare il pianeta lasciando dietro di sé lunghe striature sulla sua superficie polverosa (guarda il suolo di Marte visto da Spirit, il rover della NASA).
Esplora le 8 meraviglie del sistema solare in questo affascinante multimedia.
Voi siete qui: naviga la nuova mappa dell'Universo.
Foto: © NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona

Non scambiatelo per un verme, potrebbe offendersi. Il Leptotyphlops carlae è infatti il serpente più piccolo del mondo: è lungo appena 104 millimetri. È stato scoperto nell’estate del 2008 da Blair Hedges, biologo dell’Università della Pennsylvania, che ritiene biologicamente impossibile l’esistenza di un rettile più piccolo di questo.
Il nome: si deve a Carla Ann Hass, moglie dello scopritore.
(© foto Pennsylvania State University/Copyright S. Blair Hedges)

Anche in caso di alluvione può capitare di dover raggiungere l'altra parte della strada. Questo serpente australiano fotografato vicino a Rockhapton si è adattato al meglio.
Non perderti la gallery dedicata ai rettili
Foto: © Daniel Munoz / Reuters

Serpenti velenosi nell'armadio? No, nel piatto. Il cassetto in legno della foto da cui fuoriescono due serpenti in realtà è una specie di dispensa di un negozio che vende zuppe di serpente fresco a Hong Kong.
Nella metropoli cinese sono decine le persone che di mestiere addomesticano i serpenti più pericolosi per rifornire ristoranti e negozi di rettili ancora vivi a scopo alimentare, nella credenza che questo cibo costituisca un toccasana soprattutto durante i mesi invernali.
Eppure oggi giorno questa professione sembra destinata al declino in quanto i giovani sono sempre più riluttanti a intraprendere questa strada.
Quanti insetti mangiamo col cibo senza saperlo? Ti diamo la risposta che forse mai vorresti conoscere.
Insetti a colazione: sono oltre 2000 le specie commestibili che nella maggior parte dei Paesi del mondo trovano posto a tavola.
Pancia mia fatti capanna: un viaggio tra i cibi e i piatti più strani del mondo.
Foto: © © Bobby Yip/Reuters

La notizia e verissima, come testimonia la foto, ma sembra troppo assurda. Un pitone australiano è stato salvato dopo aver ingoiato quattro palline da golf, pensando che fossero uova di gallina.
Il pitone, soprannominato Augusta, ha ingoiato le palline, lasciate in un pollaio per incitare le galline a deporre uova. Recatosi nel pollaio, il proprietario non ha più trovato le palline: al loro posto c'era il serpente con quattro protuberanze in corpo, come evidenziato dalla radiografia effettuata in una clinica veterinaria. Dove il pitone è stato felicemente operato e dimesso poco dopo.

Con un serpente simile attorcigliato al suo stelo, possiamo star sicuri che nessuno proverà a cogliere questo bellissimo fiore d’Heliconia, una pianta molto diffusa in Indonesia. Anche perché un solo morso di questa vipera (Tropidolaemus wagleri) può immobilizzare un topolino in pochi secondi e provocare, se non curato tempestivamente, danni permanenti ai nostri tessuti: secerne infatti emotossina, una sostanza che distrugge lentamente i globuli rossi. Da evitare possibilmente anche il luogo di ritrovo preferito di questi rettili: il “Temple of the Azure Cloud”, in Malesia, noto – non a caso – anche come tempio dei serpenti. Al suo interno si riuniscono molte di queste vipere, forse attratte dal profumo degli incensi accesi dai monaci buddisti.
Sembra proprio che i serpenti abbiano un debole per i luoghi di culto: non ci credi? Clicca qui.

Stretto tra le spire di un serpente volante (Chrysopelea ornata) un geco lotta per sopravvivere. Ma finirà presto inghiottito: lo strisciante predatore chiamato così per la capacità di "lanciarsi" planando da un ramo all’altro, è infatti specializzato nella cattura di piccoli rettili, che neutralizza col suo veleno. L’intera scena si è svolta in Malesia, a pochi passi dal giovane olandese Miles Kenzo Kooren, tra i più votati della categoria 11-14 anni.
Foto: © Miles Kenzo Kooren / Veolia Environnement Wildlife Photographer of the Year 2009
Foto: © Miles Kenzo Kooren / Veolia Environnement Wildlife Photographer of the Year 2009

Non a caso questo rettile si chiama mangiatore d’uova (Dasypeltis scabra). È infatti in grado di ingoiare un uovo intero senza soffocare. Ci riesce grazie a delle modificazioni anatomiche della mascella e della mandibola che sono composte da ossa particolarmente mobili. A rompere poi l’uovo ci pensa un ulteriore accorgimento; le vertebre cervicali sono dotate di sporgenze che sbucano direttamente nell’esofago. Quando l’uovo arriva a contatto di queste strutture si rompe. A quel punto il serpente sputa il guscio e ingoia il resto.

Chi nasce sotto il segno del Serpente emana mistero, fascino e sensualità. Le persone Serpente ipnotizzano con il proprio garbo e la propria raffinatezza. Sono fini pensatori. Amano le cose migliori che può offrire loro la vita e un’arma che spesso usano è l’ironia. Spesso sono possessivi, vendicativi e un po’ bugiardi.
Da millenni questo animale attira e allontana, affascina e spaventa: presente in tutte le mitologie del mondo il serpente è simbolo di rinascita e fertilità grazie alla sua capacità di cambiare la pelle. Anticamente la medicina ha assunto questo animale come simbolo; un bastone, detto di Asclepio, attorno al quale è attorcigliato un serpente. Da non confondere con il caduceo, un bastone con due serpenti, al quale viene associato il mondo del commercio. Nel nostro paese è usato come simbolo dall’Ordine dei Farmacisti.

Non solo le tartarughe e i coccodrilli, ma anche i serpenti trascorrono i periodi più freddi o più caldi in letargo. Come per tutti i rettili, infatti, in base alla latitudine lo stato di torpore può essere determinato da una diminuzione dell'irraggiamento solare e della temperatura dovute all'avvicinarsi dell'inverno oppure alla diminuzione di acqua disponibile nelle regioni desertiche equatoriali nella stagione secca.
Essendo animali a sangue freddo, i serpenti (come tutti i rettili) per svolgere le proprie attività devono raggiungere una determinata temperatura corporea riscaldandosi al sole. Alle nostre latitudini, durante i mesi invernali i serpenti si nascondono in profonde buche e vanno in letargo, rallentando drasticamente il loro metabolismo.
La vipera di Russel, il serpente più letale al mondo.
Foto: © Image credit: John Cancalosi/National Geographic Society/Corbis

C'è chi li ammira e chi prova una repulsione totale, chi li venera e chi li considera la personificazione del male, chi li cerca affannosamente e chi fugge a gambe levate: sono i serpenti, gli animali che più di ogni altro hanno colpito l'immaginario umano sin dai tempi di Adamo ed Eva.
Da sempre le loro caratteristiche li avvicinano al mondo del paranormale, come il veleno associato al potere di guarire, uccidere o donare poteri sovrannaturali, o il cambiamento della pelle, che li rende un simbolo di rinnovamento e rinascita.
Al di là delle paure ataviche e dei significati simbolici, alcuni serpenti sono oggettivamente pericolosi anche per l'uomo, provocando quasi 40.000 morti ogni anno concentrate soprattutto nel Sudest asiatico (scopri qui le specie più pericolose).
Se dunque è più che lecito provare “timore” trovandosi faccia a faccia con un serpente, provate a immaginare come dev'essere incontrarne uno completamente nero. È scientificamente provato che a livello psicologico un animale nero spaventa di più che uno di altri colori e proprio questo potrebbe giocare a favore del serpente melanico che, perdendo il fattore mimetico legato alla livrea colorata, potrebbe trarre vantaggio dalla paura che il colore nero incute in alcuni suoi predatori.
Anche se il melanismo tra i serpenti è abbastanza diffuso e comune a quasi tutte le specie, in Italia gli esemplari neri sono più facilmente osservabili tra le vipere (Aspis atra), i biacchi (Hierophis viridiflavus) e le biscie comuni (Natrix tassellata) come quella nella foto.
Contrariamente a quanto accade ad altri animali melanici, i serpenti nascono con la colorazione tipica della loro specie per poi scurirsi in seguito, muta dopo muta, raggiungendo la livrea definitiva intorno ai 3 anni.
Come vedono gli animali? Scoprilo con il nostro multimedia.
Fobia-mania: cosa sono, quali sono le più comuni e come si curano le fobie?
Foto: © © George McCarthy/CORBIS

Un giovane boa smeraldino (Corallus Caninus) di 40 centimetri sequestrato ad Adelaide, in Australia, insieme ad un altro esemplare della stessa specie.
I due rettili, provenienti dalla Svezia, viaggiavano nascosti in una partita di vasi di terracotta.
Questo serpente, che da adulto può arrivare ai due metri di lunghezza, deve il suo nome al colore che assume la sua pelle attorno ai 13 mesi di età.
A sangue freddo: le più belle foto di rettili

Le fauci spalancate di un altro serpente della foresta pluviale dal "sorriso" un po' aggressivo.
Altre foto di "ghigni" del mondo animale
Foto: © Photo © Leonard Gertz/Corbis

L'occhio inquietante e indagatore di un boa arboricolo smeraldino (Corallus canines), noto per la capacità di mimetizzarsi completamente nel fogliame della foresta pluviale, dove vive.
Foto: © Photo © George Lepp/Corbis

Un serpente pappagallo (Leptophis ahaetulla) in posizione difensiva: questo colubride del Sud America si chiama così per via della brillante colorazione che include i toni del verde acceso, del giallo e dell'arancione.
Foto: © Photo © Theo Allofs/CORBIS

Una vipera arboricola africana (Atheris chlorechis) riposa dopo aver fatto incetta di rane, rospi e piccoli roditori.
Foto: © Photo © David A. Northcott/Corbis

Un colubride, tipo di serpente diffuso in Nord America, fiuta l'aria con gli organi sensoriali della lingua. La foto è stata scattata a Washington.
Foto: © Photo © Philip James Corwin/CORBIS

I colori ammalianti di un serpente delle mangrovie (Boiga dendrophila), rettile velenoso lungo fino a due metri diffuso in India, Indonesia, Indocina e Filippine.
Foto: © Photo: Beawiharta Beawiharta/Reuters