Una rara pianta che difficilmente riesce a riprodursi viene aiutata da un uccello, il casuario australiano. I semi digeriti dal pennuto attecchiscono molto più facilmente.
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Il curioso "casco" sulla testa del casuario australiano è fatta con una sostanza simile alla gomma. Ingrandisci la foto. |
I semi, incontrando i succhi gastrici dello stomaco del casuario, perdono in durezza e crescono più velocemente, una volta espulsi nel terreno con le feci, ovviamente.
«Per anni abbiamo provato a far germinare i semi della Ryparosa, -spiega Ian Woodrow, uno degli autori dello studio- ma la percentuale dei successi, nonostante varie tecniche adottate, era molto bassa». Ora i ricercatori hanno scoperto che il 90% dei semi digeriti dall'uccello diventano piantine mentre, senza questo trattamento naturale, solo il 4% di loro raggiungono questo stadio.
Golosi pennuti. I casuari sono tra i più grandi uccelli del mondo, arrivano a misurare 170 cm e a pesare 60 kg. A causa delle ali appena abbozzate non possono volare ma in compenso, grazie alle robuste gambe, raggiungono velocità superiori ai 50 km all'ora. La caratteristica più evidente del casuario è la protuberanza che ha sulla testa, chiamata “casco”, composta da una sostanza simile alla gomma, elastica e resistente. I bargigli, pieghe della pelle del collo, sono un'altra buffa particolarità: sono parti nude, senza penne, con colori sgargianti che vanno dal rosso al blu, dal giallo al porpora e possono cambiare tonalità a secondo del suo umore. A causa della continua riduzione della foresta, sia il casuario che la Ryparosa non hanno di fronte a loro un futuro molto roseo. «Capire l'interazione che esiste tra la dieta dell'animale e la germogliazione della pianta- afferma Woodrow - ci permetterà di salvaguardare entrambi e di aiutare, con l'uso dei semi “trattati”, i programmi di rimboschimento».
(Notizia aggiornata al 9 luglio 2004)