Animali

Scoperto il parente più stretto dei primati: è il colugo

Stando ai risultati suggeriti da una recente ricerca genetica, noi e questo mammifero originario del sud-est asiatico potremmo avere un antenato in comune.

Scoperto il parente più stretto dei primati: è il colugo
Stando ai risultati suggeriti da una recente ricerca genetica, noi e questo mammifero originario del sud-est asiatico potremmo avere un antenato in comune.

Il colugo delle Filippine (clicca sull'immagine per ingrandirla).


È il colugo delle Filippine (Cynocephalus volans) l'animale geneticamente più vicino ai primati: lo rivela una ricerca statunitense pubblicata sulla rivista Science. La scoperta sembrerebbe porre fine all'acceso dibattito interno al mondo scientifico su quale sia, tra tutti i mammiferi, il parente più stretto dei primati, ordine di cui fanno parte, oltre all'uomo, scimmie e lemuri comuni.

Il colugo viene spesso chiamato lemure volante: "lemure" perché il suo muso ricorda quello della proscimmia diffusa soprattutto in Madagascar; "volante" perché grazie a una membrana, che dal collo si estende agli arti, plana da un ramo all'altro e supera con facilità anche 100 metri con un solo salto.

IL COLUGO

Una famiglia allargata
Il legame tra colughi e primati era già noto da tempo agli addetti ai lavori, che li avevano raggruppati tutti nella grande famiglia degli Euarchonta, della quale fanno parte anche le tupaie (Tupaia glis), piccoli mammiferi simili a scoiattoli. Ciò che ancora rimaneva un mistero era il grado di parentela. In particolare, i ricercatori si dividevano su quale fosse la specie più geneticamente affine ai primati: per alcuni la "preferenza" cadeva sulle tupaie, per altri sui colughi. Una differenza che nasce dalla rapidità con la quale gli Euarchonta si sono evoluti: a seconda del tipo di analisi effettuata o del frammento di Dna studiato, le ricerche davano risposte diverse.

Alla ricerca delle mutazioni genetiche
A dare una risposta probabilmente definitiva ci hanno pensato Jan Janecka e William Murphy, della Texas A&M University in College Station (Texas), con due diversi studi molto approfonditi. I ricercatori hanno analizzato quasi duecentomila sequenze geniche presenti sia nei primati sia in colughi e tupaie; quindi hanno confrontato i tratti di Dna degli animali che presentavano mutazioni genetiche rare. Due specie che presentano le stesse insolite mutazioni genetiche, infatti, hanno maggiori probabilità di avere un antenato in comune e un più stretto grado di parentela. Sette di queste variazioni sono state individuate sia nei colughi sia nei primati; primati e tupaie ne hanno invece in comune solo una. In una seconda analisi computerizzata gli studiosi si sono concentrati in particolare su frammenti di 19 sequenze di geni, e ne hanno studiato le mutazioni nel Dna delle varie specie.

La tupaia.
Due studi, un solo risultato
Entrambi gli studi hanno portato allo stesso risultato: è il colugo l'animale più strettamente imparentato con i primati, e quindi con l'uomo. Le tupaie vengono solo al secondo posto, perché condividono con i primati una sola particolare mutazione. «Il prossimo passo», dichiara Anne Yoder, del Duke Lemur Center di Durham, North Carolina, «sarà la mappatura completa del genoma del colugo per comprendere meglio l'evoluzione dei primati, e cercare di capire che aspetto avesse questo nostro comune antenato.»

(Notizia aggiornata al 12 novembre 2007)

12 novembre 2007
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