È conosciuta universalmente come la Città degli Angeli, ma da oggi Los Angeles può essere ragionevolmente considerata anche il paradiso delle mosche. Con l'aiuto di alcuni cittadini, un gruppo di ricercatori ha individuato 30 nuove specie di mosche che ronzano nella metropoli californiana. I dettagli della scoperta verranno descritti a breve sul giornale Zootaxa.
Il progetto. Nel 2012 il Natural History Museum di Los Angeles ha lanciato un progetto denominato NHM Biodiversity Science: City and Nature (NHM BioSCAN), il cui obiettivo è quello di indagare sulla biodiversità di L.A. e dintorni. L'ultima indagine in ordine di tempo ha coinvolto decine di residenti, che sono stati reclutati per ospitare nei loro giardini uno dei trenta siti di campionamento. In ogni casa è stata posizionata una trappola per insetti e una stazione meteo per la misurazione del microclima: dopo tre mesi di "caccia grossa", un team guidato dell'entomologa Emily Hartop ha quindi esaminato gli oltre 10mila esemplari catturati.
La signora delle mosche. «Per mesi e mesi ho trascorso i miei giorni sepolta tra i genitali delle mosche», racconta scherzosamente la Hartop sulla pagina web di BioSCAN Buzz. Il motivo è presto detto: la classificazione ha richiesto l'osservazione di svariate caratteristiche morfologiche degli insetti in questione, con un occhio di riguardo per lo studio del loro apparato riproduttivo. Alla fine, Hartop e colleghi hanno identificato 30 nuove specie di mosche, di cui mai si era parlato prima in letteratura scientifica. Tutte appartengono al genere cosmopolita Megaselia, della famiglia Phoridae.
Visto il contributo fornito dai cittadini, ciascuna mosca è stata catalogata inserendo, nella classica nomenclatura binomia, il nome latinizzato del padrone della dimora in cui è stato raccolto il relativo campione. Per cui, ecco ad esempio la Megaselia mikejohnsoni o la Megaselia rodriguezorum.
Urbanizzazione e biodiversità. Come spiega la Hartop «nelle zone in cui viviamo e lavoriamo, la biodiversità è poco studiata. Ciò significa che nel vostro giardino o nel parco pubblico vivono specie di cui non sospettiamo nemmeno l'esistenza». Tuttavia, visto l'alto tasso di urbanizzazione dell'uomo moderno, comprendere gli ecosistemi cittadini equivale a svelare i meccanismi naturali che possono aiutarci ad abbattere l'inquinamento – come nel caso delle formiche di New York, che smaltiscono la spazzatura. Qui sotto, un video in cui viene riassunta (in inglese) la recente scoperta del NHM.