Animali

Scoperta una nuova specie di insetto. Grazie a Flickr

Un utente pubblica la foto sul social network, un entomologo riconosce la specie come mai descritta prima: la storia di una scoperta scientifica decisamente 2.0.

Diventare famosi perché qualcuno è rimasto colpito da una delle proprie foto è il sogno di ogni aspirante celebrità. Forse però non era esattamente quello di questo insetto, divenuto improvvisamente celebre a causa di un suo scatto "rubato" e pubblicato su uno dei più popolari social network per gli appassionati di fotografia. Dall'assoluto anonimato l'esemplare della famiglia dei Crisopidi (ord. Neurotteri) è passato alla fama mondiale, e tutto per colpa di un appassionato di insetti che ha pubblicato l'immagine che lo ritrae su Flickr.

Hock Ping Guek, un fotografo amatoriale malese, ha immortalato l'insetto in una foresta pluviale a nord di Kuala Lumpur lo scorso anno. Stupito dalla bellezza dell'animale, Guek si è limitato a fotografarlo per poi vederlo volare via, e ha poi postato lo scatto su Flickr. La foto ha avuto il destino di molti altri scatti online, qualche apprezzamento e richiesta di condivisione, ma niente di più. Finché Shaun Winterton, un entomologo del Dipartimento del Cibo e dell'Agricoltura della California, si è imbattuto nella foto durante una normale ricerca web.

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Il pattern di macchie blu e linee nere presenti sulle ali dell'animale hanno convinto Winterton che la specie non fosse ancora stata descritta da nessuno in letteratura. L'entomologo ha avvertito il fotografo della potenziale importanza della scoperta, ma ormai l'esemplare era stato lasciato libero. Per catturarne e descriverne un altro ci è voluto un anno, ma alla fine all'animale è stato dato anche un nome scientifico: Semachrysa jade, in onore della figlia di Winterton, Jade.
Steve Brooks, un entomologo del Natural History Museum di Londra, ha confermato l'autenticità della scoperta. I tre protagonisti della vicenda hanno poi avviato una collaborazione a distanza che ha portato alla stesura di un articolo, pubblicato su ZooKeys.

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Senza il processo di condivisione di materiale fotografico sui social network la scoperta non sarebbe stata possibile. Se è vero che la crescente possibilità di diffondere informazioni - tramite i social ma anche su blog e forum - può portare alla diffusione precoce di annunci scientifici infondati, e alla loro puntuale smentita (vedi gli esempi più clamorosi), in questo caso l'abitudine di postare qualunque scatto passi per la nostra fotocamera ha portato a un risultato importante e insperato.

22 agosto 2012 Elisabetta Intini
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