Mammut, rinoceronti, bisonti, yak, cervi, gazzelle… Se vi sembra di leggere la lista della spesa di un carnivoro sappiate che non avete sbagliato di molto. I mammiferi succitati, o meglio le loro ossa smangiucchiate, sono state ritrovate in enormi quantità in una caverna siberiana da un gruppo di paleontologi dell'Institute of Geology and Mineralogy. Scoperta cinque anni fa dalle parti di Khakassia, nella Siberia meridionale, ma finora inesplorata perché difficile da raggiungere, la caverna, dalla quale dopo un primo sommario scavo sono stati estratti circa 400 kg di materiale fossile, è un vero e proprio ossario; e per un motivo preciso: era la tana di un branco di iene, appartenenti a una specie ormai estinta e vissute circa 42.000 anni fa.
Il buffet delle iene. Le specie citate sopra, che sono tutte grossi mammiferi erbivori, sono solo una parte della selezione di ossa che sono state scoperte nella caverna (che si chiama Ineyskaya), e che comprende anche i resti di animali carnivori (lupi, volpi, orsi neri) e persino di rane, rospi, uccelli e pesci. Molte di queste ossa, peraltro, non sono "solitarie" ma rimangono ancora attaccate tra loro in maniera anatomicamente corretta: secondo gli scopritori questa è la dimostrazione che le padrone di casa trascinavano le carcasse delle loro prede nella caverna per poi consumarle in tutta calma.
È solo l'inizio. Come facciamo a sapere che la caverna era una tana di iene e non di altri carnivori? Facile: insieme a quelle delle prede sono state trovate anche ossa di questi carnivori, che non portano però tracce di morsi o traumi; e insieme a loro è stato anche scoperto il cranio intero di un cucciolo, oltre a una notevole quantità di denti da latte. Il materiale che è stato estratto dalla caverna è stato ora spedito a Yekaterinburg per un'ulteriore analisi, alla quale con ogni probabilità seguirà il primo paper ufficiale sul deposito. Gli autori sperano che il tesoro di Ineyskaya sia ancora abbondante: oltre a ossa e denti, la caverna potrebbe nascondere anche altre tipologie di resti – per esempio i coproliti, la cacca fossilizzata, che possono dare altre informazioni sulle iene, oppure foglie e pollini che ci dicano qualcosa di più sulla fauna dell'epoca.