La biodiversità del nostro Paese si arricchisce di una specie nuova. Non è un minuscolo insetto o una piantina (quasi) insignificante, ma addirittura un mammifero: è lo scoiattolo nero calabrese (Sciurus meridionalis). Non che non se ne conoscesse l'esistenza, ma fino a qualche tempo fa si pensava che fosse una sottospecie del più comune scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris).
Precursori. Dopo alcuni lavori scientifici, anche molto datati, che suggerivano potesse essere una specie a sé, uno studio (pubblicato su Hystrix) condotto da un gruppo di lavoro composto di ricercatori di varie università italiane, e coordinato da Adriano Martinoli (Università degli Studi dell'Insubria), ha approfondito e chiarito con metodi moderni la questione.
In particolare, lo studio ha permesso di stabilire che dal punto di vista genetico e morfologico (cioè nell’aspetto), lo scoiattolo nero calabrese può essere classificato proprio come specie a sé. Infatti, questo scoiattolo è più grosso e pesante di quello “classico” - lo scoiattolo rosso - e le due livree sono molto differenti (vedi foto qui a lato).
Non sono ancora stati fatti, per ora, studi approfonditi sul suo comportamento.
In pericolo. La specie vive in Calabria e in Basilicata, in particolare sul Pollino, sulla Sila e sulla catena costiera, e il suo habitat sono i boschi di conifere.
Anche il fatto che i boschi che abita fossero lontani da quelli popolati dallo scoiattolo rosso ha fatto pensare che la specie fosse distinta da quella più nota. È probabile che lo scoiattolo nero calabrese sia una popolazione rimasta isolata - durante le glaciazioni - da quelle dello scoiattolo comune più a nord, e si sia pian piano differenziata fino a diventare una specie autonoma.
Questo piccolo mammifero è quindi un endemismo italiano, ossia una specie presente solo nel nostro Paese. Purtroppo le attività umane, l'abbattimento dei boschi e, più recentemente, la presenza di specie invasive di scoiattoli - come lo scoiattolo americano - hanno già messo a rischio questo animale così peculiare.