Gli scimpanzé condividono il loro pasto con i compagni meno fortunati non per gentilezza, ma per essere lasciate in pace.
Per poter mangiare in pace lo scimpanzé condivide con il compagno affamato il suo pasto, un gesto che non avrebbe niente a che fare con la nobiltà d'animo. |
Se qualche volta vi è capitato di dover condividere controvoglia il dessert con qualcuno, solo per non essere infastiditi, non sentitevi in colpa: difendersi dal tormento dello "scroccone" di turno con un atto di generosità non proprio spontaneo, è una tattica adottata anche in natura. Da anni gli studiosi si chiedono quali siano i motivi che spingono gli animali a dividere il proprio cibo con altri della stessa specie. Dagli ultimi esperimenti sugli scimpanzé condotti da Jeffrey Stevens dell’università del Minnesota, emerge che tra la scimmia “accattona” e quella “donatrice” non c’è differenza, entrambe farebbero solo il proprio interesse: una vuole il cibo e l’altra vuole essere lasciata in pace.
Generose solo se costrette. Stevens ha messo degli scimpanzé (Pan troglodytes) in gabbia somministrando loro un abbondante pasto a base di frutta. Accanto ha poi messo altre gabbie con scimpanzé affamati e senza cibo. Solo in pochissimi casi le scimmie che avevano il cibo, hanno pensato di condividerlo con i compagni, passando dei pezzi di frutta attraverso le sbarre. Non appena sono state riunite però, tutte hanno diviso il loro pasto con i più sfortunati, questo per evitare, secondo Stevens, di essere tormentate dalle richieste o dai tentativi di sottrazione del cibo con la forza.
La strategia dello scroccone. Stevens, inoltre, ha osservato anche che la scimmia accattona è più insistente quando il cibo è diviso in piccoli pezzi, perché sa di non mettere in serio pericolo le riserve del donatore e di avere così maggiori probabilità di riuscita.
«La teoria del tormento potrebbe servire a spiegare molte forme di generosità umana» dice Stevens. Che però rimane convinto che l'uomo sia l'unico capace di atti di generosità vera, un reale desiderio di aiutare i compagni meno fortunati.
(Notizia aggiornata al 15 gennaio 2004)