Era grossa come un criceto, pesava come una palla da baseball e viveva 20 milioni di anni fa in quella che oggi è la foresta amazzonica. Si chiama Parvimico materdei, la piccola scimmia del Rio Madre de Dios: un minuscolo primate fossile, il più piccolo mai ritrovato, e un tassello fondamentale per comprendere l’evoluzione delle scimmie.
In riva al fiume. L’ha portato alla luce un team di scienziati della Duke University (North Carolina) e della National University of Piura (Perù), che hanno raccontato la loro scoperta in un documento pubblicato sul Journal of Human Evolution. Il luogo della scoperta è il Rio Madre de Dios, un fiume del Perù sud-orientale: le sue rive sono ricche di sedimenti che nascondono centinaia di ossa e denti fossili, un ricchissimo database che racconta la storia della vita nella giungla amazzonica 18 milioni di anni fa.
È qui che il team ha scoperto un minuscolo dente, grosso come una capocchia di spillo, appartenente a una scimmia finora sconosciuta. Analizzando la forma del dente (un molare), gli scienziati sono riusciti a ricostruire le abitudini alimentari dell’animale, che si nutriva di frutta e insetti, e anche le sue dimensioni: Parvimico materdei pesava poco più di due etti, «la scimmia fossile più piccola che sia mai stata ritrovata», secondo lo scopritore, Richard Kay, e seconda, tra le specie viventi, solo allo uistitì pigmeo (Callithrix pygmaea) della giungla amazzonica.
Perché è importante. Quello che ci mostra il P. materdei è un tassello notevole nel puzzle evolutivo dei primati. Le scimmie sono infatti arrivate in Sud America solo 40 milioni di anni fa, e si sono diversificate molto rapidamente, tanto che oggi si contano più di 150 specie solo nella foresta amazzonica; quello che ancora non sappiamo, a causa della carenza di fossili, è che cosa sia successo in quella regione del mondo tra 30 e 10 milioni di anni fa, quali specie siano nate e quali siano sparite. I ricercatori sperano che la piccola scimmia del Rio Madre sia solo la prima di una lunga serie di scoperte.