Decine di migliaia di anni fa, i nostri antenati entrarono per la prima volta in contatto con Canis lupus e, per una lunga serie di motivi, entrambe le specie (Homo sapiens e Canis Lupus) scoprirono che collaborare con l'altra portava dei vantaggi enormi e innegabili: nacque così la più antica, duratura e complessa partnership tra essere umano e animale, e con il tempo i cani divennero parte integrante della nostra vita.
Ma per quale motivo l'uomo e il cane decisero che valeva la pena collaborare? Un tempo si pensava che fossimo stati noi a "prelevare" cuccioli di lupo e addomesticarli a forza, ma le teorie più recenti parlano di una decisione consensuale, e un nuovo studio pubblicato su Journal of Ethnobiology sostiene che uno dei fattori decisivi sia stato il ruolo delle donne, non degli uomini.
Il miglior amico della donna. Il team della Washington State University che ha condotto lo studio ha affrontato l'argomento da una prospettiva antropologica, analizzando più di 800 studi etnografici su 144 società umane che vivono ancora di sussistenza, e che possono quindi fornire indizi su come si siano sviluppati i rapporti tra i nostri antenati e i primi lupi destinati a diventare cani.
Per farlo, hanno preso in considerazione tre elementi: l'utilità del cane per l'uomo, quella dell'uomo per il cane e lo status di "persona" attribuito dall'uomo al cane (per esempio, dare un nome a un cane o farlo dormire nel proprio letto significa trattarlo come qualcosa di più di un animale). Il team ha poi messo alla prova questi tre fattori, confrontandoli con una serie di indicatori di vario tipo, dal clima dell'area al tipo di sostentamento a cui si affidano gli umani studiati; i risultati dimostrano, tra le altre cose, che le donne sono state decisive per il processo di domesticazione.
Più caldo, meno cani. Lo studio ha infatti scoperto che, nelle società dove le donne sono più coinvolte nella cura dei cani, questi ultimi vengono trattati come fossero membri della famiglia, e si rivelano anche più utili agli umani. Secondo i ricercatori, dunque, uomini e lupi si sono scelti a vicenda, ma la relazione si è approfondita grazie all'intervento delle donne, fondamentali per cominciare a considerare come persone e non solo come utili animali da caccia.
Tra gli altri fattori che hanno influenzato il rapporto uomo-cane c'è il clima (più fa caldo, meno i cani ci servono, perché con il caldo i cani spendono troppe energie e si stancano subito) e la modalità di sostentamento degli umani (dove prevale la caccia i cani vengono considerati più utili che nelle società agricole): non è un caso quindi che un recente studio sostenga che i primi cani siano stati addomesticati in Siberia 23.000 anni fa da nostri antenati cacciatori.