Animali

Risolto il mistero del cimitero delle rane?

Forse sappiamo cosa ha ucciso migliaia di rane nei pressi di Cambridge.

Meno di un mese fa vi abbiamo raccontato del "cimitero delle rane": più di 8.000 diverse ossa di anfibio risalenti a più di 2.000 anni fa e rinvenute tutte insieme in una fossa nel sito archeologico di Bar Hill, dalle parti di Cambridge. Un ritrovamento eccezionale soprattutto per i numeri coinvolti, e che ha scatenato una vera e propria indagine: come sono morte le rane? Qual è stato l'evento che ha provocato una morìa così devastante?

IL MISTERO DEL CIMITERO. Tante le ipotesi proposte dagli scienziati: quella dell'incidente di massa (le rane sono scivolate nella fossa e non sono riuscite a uscirne), quella delle malattie, quella secondo la quale è stato un inverno particolarmente freddo a ucciderle. L'ultima interpretazione in ordine di tempo, quella che potrebbe mettere la parola "fine" sul mistero, è stata proposta da Daniel Falk dell'università di Cork in uno studio pubblicato su Papers in Palaeontology. Il suo team ha lavorato per esclusione: la fossa non era abbastanza profonda da pensare che le rane possano esserci davvero cadute dentro, e le ossa non portano i segni di una morte violenta né di una qualche patologia. Per cui l'unica spiegazione possibile è… il sesso.

SESSO MORTALE. In alcune specie moderne di rane, infatti, il maschio tiene la femmina sott'acqua durante l'accoppiamento; quando molti maschi provano ad accoppiarsi con una stessa femmina rischiano di annegarla, e di rimanere loro stessi vittime del gesto. Secondo Falk è quello che è successo anche alle rane fossili di Cambridge, sterminate da un impeto di passione; a dimostrazione, tra l'altro, che i comportamenti riproduttivi degli anfibi sono cambiati relativamente poco nel corso dei milioni di anni. Il che fa sorgere un'altra domanda: che vantaggio evolutivo traggono questi animali dall'ammazzare le femmine durante il sesso? A questo Falk non sa ancora rispondere, ma fossili come quelli rinvenuti a Bar Hill potrebbero aiutare a trovare la soluzione a questo nuovo mistero.

20 luglio 2022 Gabriele Ferrari
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